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... laicità dello Stato


Papa Benedetto XVI tranquillizza: "Non commettiamo alcuna violazione della laicità dello Stato". Poi aggiunge: "Una sana laicità dello Stato comporta senza dubbio che le realtà temporali si reggano secondo norme loro proprie, alle quali appartengono però anche quelle istanze etiche che trovano il loro fondamento nell'essenza stessa dell'uomo e pertanto rinviano in ultima analisi al Creatore" (mio il corsivo).La seconda frase è interessante, dal momento che la parte in corsivo contraddice la precedente. Beninteso, la contraddice se presupponiamo uno Stato in cui non ci siano pesanti ingerenze religiose. Uno stato laico, appunto. Qualcuno ricordi al Papa che l'etica non è il Cattolicesimo. E qualcuno gli ricordi che la laicità dello Stato serve a tutelare tutti coloro che non la pensano come lui (trad per Ruini: tutti coloro che andranno all'inferno). Sta bene che i Cattolici non possano divorziare o convivere (a meno che non siano politici o giornalisti), ma è per motivi di fede e dottrina Cattolica. Se uno è Cattolico non lo fa. La legge non lo obbliga mica. Ma... tutti quelli fuori dal cerchio che c'entrano? E infine, qualcuno dica alla Curia Romana che prima di ergersi a difensore dei diritti civili, dell'etica e della moralità politica, cominciasse prima a pagare le tasse (come i normali cittadini morali etici politici civili), rileggersi un po' il vangelo (specie il "Date al Cesare ciò che è di Cesare..." e il discorso della montagna), scomunicare meno libri e smettere di fare la predicatrice morale indossando scarpe Prada e mantelli d'ermellino. Postato dakeisthai