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.. parte 2 - Premierato


La parte fondamentale della riforma Costituzionale riguarda le novità introdotte nel rapporto tra istituzioni della Repubblica. Innanzitutto il Primo Ministro (non più Presidente del Consiglio) vedrà aumentare in modo inaccettabile i suoi poteri discrezionali: il suo compito non sarà più quello di dirigere la politica del Governo, ma di determinarla; potrà nominare i ministri (potere oggi conferito al Presidente della Repubblica, su indicazione del Presidente del Consiglio) così come potrà revocarli in modo arbitrario; potrà richiedere lo scioglimento delle Camere, assumendone lui stesso (e non il Presidente della Repubblica) la piena responsabilità politica: potrebbe, cioè, ricattare il Parlamento al fine di ottenere l'approvazione di determinate leggi (attualmente è il Presidente della Repubblica a decretare lo scioglimento delle Camere, dopo aver consultato i Presidenti delle stesse, e non le scioglie certo in base a criteri politici, ma valutando se il Parlamento in carica sia o meno ancora in grado di legiferare); il Primo Ministro diventa tale in virtù del risultato elettorale, non dovrà più, quindi, ottenere la fiducia dalle Camere. Il Presidente della Repubblica verrebbe esautorato dei propri poteri di garanzia, e sarebbe ridotto a poco più che un notaio, lasciando il campo libero allo strapotere del Primo Ministro. La Corte Costituzionale vedrebbe aumentare i giudici di nomina parlamentare, con un conseguente aumento del controllo politico sull'organo di garanzia costituzionale. Il sistema di contrappesi nei confronti del potere politico verrebbe nel complesso scardinato, delineandosi, così, un premierato assoluto, nella migliore tradizione delle Repubbliche sudamericane.Postato dakeisthai