BLOGARCHIA

..mezz'ore di una settimana fa


Ho aspettato una settimana prima di commentare la performance di Berlusconi a Mezz'ora, il programma di approfondimento del Tg3 condotto da Lucia Annunziata (ricorderete, ha abbandonato lo studio come forma di protesta). Ad essere sincero l'avevo già commentata da altre parti, ma prima di farlo anche qui volevo guardare la puntata di ieri, per verificare se la conduttrice continua a mantenere la solita linea dura con tutti i suoi intervistati. Così è stato. Dunque ecco qualche mie considerazione sulla scorsa puntata con l'attuale Presidente del Consiglio:le regole di un'intervista le fa l'intervistatore. è lui che decide le domande ed è lui che deve riportare l'intervistato sull'argomento quando questo risponde in modo evasivo o poco pertinente (e, nel merito, spesso era il caso);se ti intervista qualcuno della fazione politica opposta non esordisci dicendo che la giornalista è prevenuta. Se lo dici e rimani lì vuol dire che stai al gioco, e se stai al gioco non ti alzi e non te ne vai;se intervisti uno dei quattro candidati alle prossime politiche e sei dello schieramento opposto, devi prestare molta attenzione a quello che dici o che fai; senza però - è chiaro - mai venir meno all'etica giornalistica (apprezzo che l'Annunziata abbia preteso le risposte alle sue domande, ma poteva farlo in modo meno polemico). Berlusconi conosceva bene il giornalismo non accomodante dell'Annunziata. Ci è andato consapevolmente. Bene, lei s'è comportata esattamente come ci si aspettava: pacata ma inflessibile. Da qui però a definirla violenta ed illiberale ce ne passa. Non capisco nemmeno l'argomento "io sono liberale, quindi posso fare quello che voglio ed io me ne vado". Se sei liberale non ti alzi e te ne vai, perché se lo fai vieni meno al rispetto delle libertà di stampa e di opinione. E chi obietta che queste sono armi della sinistra è come se ammettesse che le uniche libertà che riconosce (e quindi rispetta) sono quelle delle destre. A fine trasmissione ho sentito il Premier dire "vorrei che lei invece mi domandasse perché gli elettori devono votare per noi e non per la sinistra". Ma è l'intervistatore che è lì per fare domande. Se queste sono faziose e tendenziose non vuol dire niente, anzi, rispondendo dimostri di non esserlo altrettanto. E se poi sono le stesse domande che ti fanno da sempre, vorrà dire che l'esperienza accumulata ti faciliterà a rispondere a tono! Il top comunque è stato "no, io ho a disposizione questa intervista... bene lei è una violenta e mi sta veramente facendo cercare di non dire le cose" mentre l'Annunziata si sovrappone dicendo "ma guardi lei avrà a disposizione.. presidente..". Il paradosso: l'intervistato vuole rispondere alle sue domande - tecnicamente si chiama comizio - e quando l'intervistatrice gli ricorda che sono altri gli spazi per farlo, lui le dà della violenta. Tutti d'accordo che il premier era spesso interrotto, in alcuni casi in modo anche fastidioso, ma mai in modo squisitamente gratuito. Del resto le esperienze ci insegnano che il Cav una vera intervista non la sa affrontare, un minimo di contraddittorio non lo sa reggere, un contraddittorio serrato lo fa esplodere. Un'esplosione liberale, ovvio.Postato dakeisthai