Nicoter@ News OnLine

Post N° 33


INCHIESTA                TIRRENO DISCARICA (SEGUE DALLA PRIMA PAGINA) …ci sono canali spaccati in due a poche decine di metri dalla riva, ci sono tubi colabrodo per risparmiare sui costi, ci sono vasche per lo smaltimento che non si svuotano mai. In ogni luogo in cui c’è uno di quei depuratori, vi è una discarica sottomarina. Per ripulire la Calabria tra il 2001 e il 2005, sono stati spesi 337 milioni di euro. Soldi sborsati in fretta ed anche male. E’ stata aperta un’inchiesta giudiziaria e messo sotto accusa l’ex governatore Giuseppe Chiaravalloti per l’ipotesi di truffa e disastro ambientaha le. La Corte dei Conti ha verificato che meno del 10 % dei depuratori, erano muniti di regolare collaudo. La Corte ha scoperto opere che non erano mai state realizzate, ha censito impianti mai completati.Così è arrivata l’estate maledetta. Con il mare sporco come non lo era mai stato prima, con 45 chilometri di costa in perenne divieto di balneazione, con la striscia biancastra e marrone, che galleggia tra le onde. Ogni giorno riaffiora nella tarda mattinata. E così il nuovo governatore Agazio Loiero ha dovuto chiedere scusa a coloro che avevano scelto di passare le vacanze dalle sue parti. Nel mese di agosto sono stati acquistati 7 battelli “pulisci mare”, che hanno raccolto oltre 16 tonnellate di immondizia. Quasi tutta plastica. Tre i punti critici del Tirreno: davanti a Cetraro, sotto Pizzo, a Bagnara. Diego Tommasi, un Verde diventato assessore regionale all’Ambiente della Calabria, ha pronto un piano per la prossima estate ed un altro di lunga durata: “invece di utilizzare depuratori che abbiano capacità di smaltire i rifiuti di un solo comune, ne vogliamo fare altri e più grandi che possano servire un intero territorio”. E’ la sua rivoluzione nella lotta all’inquinamento. Spiega ancora: “il problema non sono solo i centri urbani ma i torrenti e le fiumare in piena che trascinano in mare ogni rifiuto”.Per realizzare questo progetto c’è un preventivo di spesa di 728 milioni di euro. Serviranno altri 1500 chilometri di reti fognarie per liberare la Calabria dalla sua immondizia. Ed altri 150 depuratori. Intanto quelli vecchi vengono sequestrati: “non funzionano e non potranno funzionare nemmeno l’anno prossimo”, annuncia il sostituto procuratore di Paola, Franco Greco, che ha messo i sigilli a quasi tutti gli impianti della zona. Le aziende che gestiscono i depuratori, spesso non garantiscono neppure la manutenzione ordinaria. Quando si rompe una pompa di sollevamento non la riparano. Quando un compressore è sfiatato non lo sostituiscono.Aspettano solo i loro soldi dai Comuni. Quei 50 milioni di euro che avanzano e che le amministrazioni non vogliono scucire. Nessuno sembra essere in grado di fare niente contro i depuratori fantasma della Calabria. Le denunce di Legambiente e del Wwf ormai sono dossier che riempiono gli archivi. Ma lo scandalo dei depuratori è scandalo solo da quando alla regione è cambiata la guardia, da quando è arrivato Loiero con la sua giunta.  pubblicato da La Repubblica il 15 ottobre 2005 VOTA L'ARTICOLO CON UN COMMENTOVai al SOMMARIO >>>  Se volete inviarci i vostri articoli, scrivete a: grupporicerca@lycos.it