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E S T A T E              Come vorrei la     MARINA

E’ uno dei luoghi più tranquilli e solari della Calabria. Si affaccia sul Tirreno. Tra palme, fontane e silenzi, si aggirano i pochi turisti di inizio luglio. Siamo nella Marina di Nicotera, una cittadina luminosa che si prepara ad accogliere i nuovi visitatori in vacanza. Il clima è piacevole, c’è ancora una leggera ebbrezza che rende meno afosi i pomeriggi. Ma non tutti sono contenti. di Nicotera News OnLine

"Abbiamo bisogno di marketing, dobbiamo adeguare l'immagine e comunicarla meglio".  Potrebbe sembrare il grido di un manager d’azienda, invece, sono le parole di Giulia, una giovane ragazza che vive nella Marina di Nicotera. Giulia ha venti anni e studia scienze del turismo, la intervistiamo perché vogliamo raccontare la Marina, attraverso gli occhi e le idee dei giovani. 

Ci troviamo in uno dei tanti bar che si affacciano sul mare, tutto in legno, anche il tavolino dove siamo seduti. Sorseggiando un caffè, Giulia ci parla dell’estate che sta per cominciare, (in Marina sempre tardi, troppo tardi). Giulia è bionda, occhi chiari e pelle abbronzantissima. Per tenere fermi i capelli usa un accessorio all’apparenza tribale, che le dona quel tocco di etnico che va tanto di moda. Indossa una veste arancione dallo stile tipicamente orientale. Sarebbe stata felice, dice lei, di parlarci delle novità che quest’anno sarebbero state offerte ai turisti ed ai cittadini, da questo splendido posto di villeggiatura.  Ma purtroppo non ci sono novità. Tutto come gli anni passati? – chiediamo noi – “Praticamente si” – risponde Giulia. 

“Io la chiamo la sindrome estate. Anziché essere il momento in cui la Marina si sveglia dal letargo dell’inverno, l’estate, qui, non è vissuta come un’opportunità per offrire nuove proposte di intrattenimento per turisti e cittadini, come , invece, riesce a fare Tropea, con una rapidità impressionante. Eppure il potenziale che la Marina potrebbe esprimere è tanto. Sono sicura che se Conrad, ( il famoso viaggiatore e soprattutto scrittore), fosse passato da queste parti con la sua nave a vela, si sarebbe fermato sicuramente, ed avrebbe scritto anche un libro, perché la storia di questo paese è antichissima. Ecco cosa intendo io, un nuovo modo di comunicare l’immagine del paese”.

In effetti, Giulia non ha tutti i torti. “In tutti i luoghi turistici – dice Giulia – i visitatori hanno un assaggio di esotismo, che spesso è completamente finto, però alla gente piace. Oppure si punta a riscoprire la tradizione locale, cioè il valore aggiunto di un luogo, che non si può trovare un nessun altro posto, che rende una località competitiva nel mercato del turismo. Qui, non c’è ne uno, né l’altro”.

Cosa consigli tu?  "Io punterei tutto sulle famiglie! Dando per scontato che le infrastrutture per attirare i giovani non ci sono, io penso che la famiglia sia il target a cui il nostro paese deve mirare. Offrire tutte le comodità di cui il nucleo famigliare, in vacanza, ha bisogno. Ma anche dare un forte impulso alla tradizione locale".

Ma, in realtà, ci sono molti aspetti che bisogna sviluppare e che, magari, affronteremo un’altra volta. Ormai, all’orizzonte, il sole sta tramontando e noi dobbiamo salutarci, con la promessa, però, di invitarla ancora a parlare per Nicotera-News-OnLine.

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