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Ci sono giunti aggiornamenti in merito alla vicenda di Guillermo Vargas, lo “peudoartista” del Costa Rica che aveva messo in mostra un cane randagio e denutrito, legato in un angolo di una galleria d’arte in Nicaragua, senza cibo e senza acqua e l’aveva lasciato morire di stenti.L’OIPA per prima, era intervenuta direttamente al momento del fatto, lanciando un appello internazionale, per protestare verso coloro che avevano permesso la morte del cane Nativity all’interno del museo, in quanto non esistendo adeguate leggi per la protezione degli animali, nessuna sanzione fu emessa contro l’autore di questo atto di crudeltà.Oltre 3 milioni di persone da tutto il mondo durante questi mesi hanno espresso la propria indignazione verso quella che non può essere certo considerata un'opera d'arte. La vicenda ebbe inizio quando Vargas pagò dei bambini affinché catturassero un cane randagio per poi utilizzarlo come “opera d'arte”, che consisteva appunto nel guardare l'agonia e la sofferenza fino alla morte. Ai visitatori era stato vietato di portare cibo ed acqua e chiunque cercava di avvicinarsi per accudire l'animale veniva allontanato in malo modo. Sopra il cane morente, una scritta fatta di croccantini con la frase: “Eres lo que lees” (Sei quello che leggi). Secondo Vargas lo scopo era quello di testimoniare l'indifferenza dell'essere umano nei confronti di altri esseri viventi. In un'intervista rilasciata a la 'Nación', Vargas dichiarò: “Lo scopo del lavoro non era causare sofferenza alla povera innocente creatura, bensì illustrare un problema. Nella mia città natale, San Josè, Costa Rica, decine di migliaia di randagi muoiono di fame e malattia e nessuno dedica loro attenzioni. Ora, se pubblicamente mostri una di queste creature morte di fame, come nel caso di Nativity, ciò crea un ritorno che evidenzia una grande ipocrisia in tutti noi. Nativity era una creatura fragile e sarebbe morta comunque su una strada”. Il cane, secondo quanto aveva riferito Leonor Gonzalez, editore del supplemento culturale di ‘La Prensa’ in Nicaragua, sarebbe morto il giorno seguente a quello in cui sono state scattate le foto. L’artista in seguito fu scelto per rappresentare il suo Paese nella “Biennale Centroamericana 2008” che si terrà in Honduras nel Novembre 2008. Le Associazioni protezioniste in Honduras stanno tenendo sotto controlla la situazione, monitorando da vicino la preparazione della Biennale che si terrà a novembre e assicurano che non ci saranno ulteriori casi di cani chiusi in musei. L’OIPA ha ricevuto conferma da contatti locali che gli organizzatori della Biennale hanno acconsentito di bandire l’artista dalla galleria. Inoltre gli organizzatori hanno dichiarato che includeranno nuove regole per i partecipanti alla Biennale: sarà vietato maltrattare gli animali, e questa è la nostra più grande vittoria-La notizia dell’esclusione di Vargas dalla Biennale ci è stata inoltre confermata da Hollywood Office of The HSUS nella persona del Senior Director.