Queste società, eccessivamente fiduciose nelle potenzialità della rete, si illusero di poter facilmente espandersi, ma si trovarono a dover fare i conti con la mancanza di idee innovative, di esperienza e di capacità gestionali.
Proprio per questo le Dot-com furono le protagoniste, in negativo, della bolla speculativa della new-economy all'inizio degli anni 2000, quando, numerose di esse, fallirono generando una vera e propria
recessione della New Economy.
Oltre a queste vi sono ovviamente Dot-com che riuscirono, grazie ad una buona iniziativa imprenditoriale ed alla capacità di offrire servizi più interessanti ed innovativi, a sopravvivere alla bolla speculativa ed a svilupparsi nel corso degli anni. Oggi la maggior parte di queste è acquisita dai grandi operatori del mercato (come ad esempio Google, Microsoft e Yahoo).
La new economy si differenzia dall'economia industriale perché offre la possibilità di operare in un mercato globale, abbattendo i costi di gestione e consentendo alle imprese di non essere vincolate a uno
spazio definito quale può essere la sede fisica, in quanto lo spazio di una società è nella rete ed è virtuale.
Nel corso degli anni 2000 la generalistica "Economy", anche a seguito dell'affermarsi del concetto di New Economy, ha via via iniziato ad assumere nuove connotazioni legate a fasi caratterizzate da precise
tendenze, come il caso della Soft Economy o della Clean Economy.
Alcuni esperti continuano a usare il termine New Economy per descrivere gli sviluppi contemporanei nel mondo degli affari e l'economia.
Inviato da: bollafinanziaria
il 20/08/2011 alle 21:30
Inviato da: omicron137
il 18/08/2011 alle 23:34
Inviato da: omicron137
il 18/08/2011 alle 23:30