VIVA L'ITALIA

un bell'articolo per riflettere!


Eh sì, è davvero brutta questa Italia della “monnezza”. Brutta e soprattutto inquietante, ma non tanto e non solo per il desolante spettacolo delle strade ostruite e maleodoranti: di questo si è parlato in abbondanza e non vale la pena di aggiungere altre parole alla sacrosanta esecrazione generale.Ma si è parlato poco, invece, degli scalmanati che hanno divelto il selciato per ricavarne armi da scagliare contro la casa di Renato Soru, o di quelli che nei dintorni di Pianura hanno cinto d’assedio un intero villaggio, con tanto di percorsi obbligati e check point di sapore guerrigliero. Chi sono? “Non è gente di qui, noi siamo persone per bene”, hanno assicurato i cittadini di Pianura. “Sono teppisti pagati da qualcuno”, si è lasciato scappare il questore di Cagliari. E i sospetti si sono appuntati sui professionisti delle violenze da stadio, materiale antropologico perfetto per popolare le scene di rivolta urbana.Il problema però è che oggi in Italia sembra esserci una gran voglia di menar le mani. Pugni è schiaffi sono volati a più riprese durante le manifestazioni dei tassisti, e altrettanto è accaduto con lo sciopero degli autotrasportatori. Se l’aria che tira è questa, non c’è da meravigliarsi se gli hooligans nostrani colgono al volo ogni occasione per dar battaglia.Quel che bisogna chiedersi è perché ci sia questa “aria”. La destra risponderebbe di getto: il governo Prodi è talmente odiato e la gente è così esasperata che gli scoppi di violenza finiscono per essere inevitabili. Ma questa non è una risposta convincente. A Berlusconi, il cui governo era precipitato nel gradimento degli italiani a percentuali altrettanto basse, non è capitato nulla del genere, se si esclude il famoso “lancio del treppiede”, peraltro opera di un singolo responsabile, prontamente individuato.Con ciò non si intende dire che ad orchestrare i tafferugli sia il Cavaliere o qualche suo seguace troppo zelante: non è proprio il caso di imbastire l’ennesima teoria complottista. Però non c’è dubbio che i violenti appartengano alla destra ideologica: si vede dai loro slogan, che trasudano di nostralgia squadristica. E allora sorge spontaneo il sospetto che si siano sentiti incoraggiati dalla campagna martellante di delegittimazione che ha accompagnato il governo Prodi fin dalla sua nascita. Non è in discussione il diritto di criticare le scelte dell’esecutivo, ma l’ostinazione a considerarlo un usurpatore: chi nel centro destra è dotato di onestà intellettuale, e ce n’è più di uno, dovrebbe considerare questo come un “suo” problema, e dovrebbe adoperarsi per spegnere i focolai di violenza prima che divampino in modo irreparabile.Va da sé che analoga responsabilità spetta alla maggioranza, che ha il dovere di mostrarsi credibile e solida, per isolare i facinorosi e ricostruire un sentimento di civismo nazionale oggi pericolosamente annebbiato.Purtroppo nessuna delle due cose sembra all’ordine del giorno. I capi del centro destra osservano quel che accade quasi con paterna indulgenza. Quelli del centro sinistra, invece, guardano altrove, impegnati come sono a piantar bandierine e a sgambettarsi a vicenda.E allora vale la pena di ricordare a tutti che la violenza, quando smette di essere un episodio isolato, non è più solo un affare di polizia. Diventa una questione politica, che va affrontata con consapevolezza e decisione. Altrimenti sono guai. SONO PIENAMENTE D'ACCORDO CON L'AUTORE. PURTROPPO E' ORMAI TANTO TEMPO CHE NON SIAMO PIU' ABITUATI A FARCI DEGLI ESAMI DI COSCIENZA TALMENTE SIAMO PRONTI SOLO A DARE O SCARICARE LE NOSTRE COLPE SUGLI ALTRI. IN EFFETTI E' MOLTO PIU' SEMPLICE DIRE CHE E' COLPA DI PRODI, ORA, O BERLUSCONI, PRIMA, CHE AMMETTERE CHE QUALCHE VOLTA E' COLPA NOSTRA. CONOSCIAMO MOLTO BENE I NOSTRI DIRITTI MA MOLTO MENO I NOSTRI DOVERI.....