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STORIA E PERSONAGGI DEL POLESINE E DI ROVIGO 2


Dal VI secolo ai Romani Dopo la fase di decadenza si verificò un'inversione di tendenza e il Polesine si ripopolò non solo di paleoveneti ma anche di greci ed etruschi. Adria, grazie alla posizione geografica e al suo porto fluviale che la collegava fino all’entroterra mantovano, diventò un’importante centro di commerci tra Egeo e Nord Europa. La presenza degli Etruschi, che con lo scavo di fosse favorirono il deflusso delle acque stagnanti, aumentò progressivamente con la loro sconfitta nel Mare di Cuma del 474 a.c. ad opera dei Siracusani che causò la fine del loro controllo sulle rotte del Tirreno e della Campania. Successivamente Spina prenderà il sopravvento nel commercio sull’Adriatico.  Dal IV al III secolo si protrasse una situazione di instabilità generale. Gli ateniesi, a causa delle guerre del Peloponneso avevano perso potere in favore dei Siracusani, inoltre Celti e Galli minacciavano il territorio. I Veneti si allearono con i Romani per contrastare Annibale e i Celti, questo favorì la lenta e graduale occupazione romana del territorio. Già nel II secolo a.c. i consoli erano stati chiamati per dirimere questioni di confine e infatti sarà proprio il gioco di alleanze e diplomazia a consentire la costituzione delle colonie. La prima fu Aquileia nel 181 a.c., la cui caratteristica era la concessione di larga autonomia, formula vincente in quella fase. La costruzione delle strade, nel 132 fu costruita la Via Popilla che collegava Rimini ad Adria, permise il controllo e diffusione capillare del potere di Roma. Nel 49 a.c le più importanti città del Veneto divennero Municipia ossia acquistarono il diritto di cittadinanza e furono annesse a Roma. La provincia di Rovigo fu divisa tra Verona, Este ed Adria. Il clima benevolo del periodo favorì il popolamento, lo sfruttamento della zona e le opere di bonifica sulle lagune che si estendevano da Grado e Ravenna. Interessante fonte storica di informazione è “Naturalis Historia” di Plinio il Vecchio in cui descrive i sette rami del Delta. Grazie agli interventi idraulici dei romani fu creata la centuriazione del territorio da coltivare; tracce possono ancora essere riscontrate sulla strada che da Rovigo conduce ad Adria. L’ordinamento attuale delle campagne corrisponde invece alla bonifica veneziana del 1500. Probabilmente la strada per Villadose è l’anticodecumano massimo. L’apice di espansione fu il I secolo d.c. e già dal II la crisi dell’imperò si riverberò sul Polesine causando l’abbandono di numerosi centri abitati. La caduta dell’Impero Romano d’Occidente (476 d.c.) e il conseguente vuoto di potere portò alla crisi del sistema economico con conseguente impaludamento e rimboschimento delle terre. Le condizioni ambientali ritornarono simili a quelle dell’era preistorica e solo le bonifiche medievali ristabilirono la situazione.