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Personaggi del 500 polesano


Personaggi del 500 polesano Tra i personaggi polesani importanti in questo periodo, spicca Luigi Groto, il cieco d’Adria il cui influsso ha trascinato, verso la metà del Cinquecento, altri letterati, amministratori, politici verso iniziative nuove e una più accentuata attenzione ai temi della cultura e del territorio. Autore di tragedie e commedie pubblicate anche all’estero, partecipò attivamente con le “orazioni” ai dibattiti politici e letterari del suo tempo. Di particolare interesse per il Polesine è l’orazione recitata in Senato il 17 ottobre 1569 con la quale sollecitava la Repubblica a farsi promotrice di un taglio nel tratto terminale del Po che liberasse Adria e le aree del basso Polesine dalle frequenti alluvioni.  Amico e contemporaneo del Groto era Giovanni Maria Bonardo diFratta Polesine, fondatore ed animatore della Accademia dei Pastori Frateggiari, autore di numerosi scritti di agricoltura e scienza.  A Rovigo un posto di rilievo meritano i fratelli Antonio e Barnaba Riccoboni. Il primo dopo aver insegnato nella scuola pubblica di Rovigopassò all’Università di Padova quale docente di retorica. Pubblicò trattati sulla retorica, sull’etica di Aristotele, opere storiche. Fu sempre stato vicino a Rovigo, ne è prova l’intervento di mediazione e pacificazione da lui operata nel 1584 tra cittadini di consiglio nuovi gruppi sociali emergenti che sollecitavano il riconoscimento dei propri diritti e maggior giustizia fiscale. La tomba di Riccoboni si trovava nella chiesa di S. Francesco. Barnaba invece abbracciò la vita religiosa e divenne monaco a S. Bartolomeo di Rovigo. Ebbe numerosi e qualificati incarichi nella congregazione olivetana, insegnò in diverse città, pubblicò opuscoli a carattere educativo e scientifico. Fondatore dell’Accademia degli Uniti, riservata a religiosi, animò la vita culturale rodigina della fine del Cinquecento.  Allieva di Antonio Riccoboni e pronipote di Celio Rodigino era Issicratea Monti. Fu in corrispondenza con letterati e studiosi del tempo, in particolare con Luigi Groto. Oltre che per le composizioni poetiche Issicratea brillò fra i contemporanei per doti oratorie non comuni. I biografi ricordano l’orazione recitata dalla Monti nel 1578, a soli 15 anni, davanti al doge Nicolò da Ponte ed il benvenuto offerto a nome della città di Padova nel 1581 alla figlia di Carlo V Maria d’Austria. Le promettenti doti di Issicratea poterono solo in parte essere apprezzate dal mondo culturale rodigino e veneto. A soli 21 anni la giovane morì e fu sepolta nella tomba di famiglia nella chiesa di S. Francesco.  Molti altri letterati e uomini di cultura meriterebbero più di un cenno:Domenico Mazzarelli, autore di opere filosofiche, Gaspare Campofondatore dell’Accademia dei Concordi, Andrea Nicolio autore della “Historia dell’origine et antichità di Rovigo fino al 1578”, Giovanni Tommaso Minadois medico e storico, Giovanni Bonifacio giurista, storico letterato, Girolamo Fraschetta diplomatico ed autore di opere filosofiche e politiche quali “Principe della ragione di Stato”. La famiglia di Benvenuto Tisi (1481-1559) proveniva da Garofolo, piccolo centro a poche centinaia di metri dal confine con Ferrara. Il Tisi fu apprezzato dai contemporanei e ritenuto uno dei maggiori artisti dalla critica d’arte. Sue opere si trovano a Ferrara e nei maggiori musei italiani e stranieri. Anche alcune chiese del Polesine: S. Francesco di Rovigo e la parrochia di Crespino conservano opere pittoriche del grande maestro originario diGarofolo. Di Ficarolo è il pittore Ercole Sarti allievo del Bonomi ed imitatore dello Scarsellino. A lui si devono opere su tema sacro conservate in chiese del Polesine, del Mantovano e del Ferrarese.