BORDERLINE

...l'appetito vien volando...


Nella libreria della mia casa mi capita spesso di ritrovarmi arrampicata con lo sguardo e con le mani a cercare qualcosa che non volendo mi ha "rapita" per un po': un vecchio libro che mi riporta ad un esame universitario con appunti che ora mi sembrano stenografia pura, o a qualche pomeriggio d'estate di molti anni fa, mentre rannicchiata sulla poltrona di mia nonna leggevo fino a quando c'era bisogno di accendere la luce se non volevo perdere qualche diottria... I libri cadono come pioggia nel casino imperante delle mie cose, e per fortuna, tra "Il postino di Neruda" di Skàrmeta e "L'interpretazione dei sogni" di Freud, mi capita qualcosa di più evanescente ma enormemente familiare. "Lettera sulla felicità" di Epicuro. Ricordo di averla letta e apprezzata. Sono certa che ora mi parlerà in modo più diretto e diverso. Sono certa di poterla comprendere meglio, di poterla fare più mia. Per anni ho inseguito un'idea di felicità che vedevo come chimera perfetta di uno strano equilibrio che nella mia immaginazione doveva essere un punto d'arrivo. Come una palla magica che rimbalzando viene afferrata abilmente al volo. Ma così viene solo intrappolata. La mia felicità è in questo momento che sento il mio petto pieno e stracolmo di me, in ogni mia accezione, in ogni mio difetto e in ogni mia meraviglia, in ogni mio "perché" che non sarà mai un errore da trascinare sulle spalle né un vanto di cui ornarmi i capelli e le labbra... La mia felicità è nella commozione nel sentire che la mia felicità è questo stesso mio istante non chiamandolo per nome, ma sfiorandolo con la scìa vellutata di quello che provo sulla pelle e sotto pelle...La felicità non è perfetto benessere: mi rifiuto di pensare che un sorriso imbalsamato dai desideri sia la felicità. La felicità è l'urlo dell'essere che vive facendo diventare il rumore del suo battito cardiaco più forte delle voci e dei clacson di un'isola che c'è sempre stata e in cui si decide di costruire un'oasi... "In fondo ciò che veramente serve non è difficile a trovarsi. L'inutile è difficile." (Epicuro)