BORDERLINE

...Bacchette magiche fuori controllo...


Capita a tutti di sentire frasi del tipo: "Poteva essere...", "Peccato perché...", "Poteva andare meglio..."... Stronzate, gente, solo stronzate...Io credo fortemente nel fatto che tutto ciò che è andato in un certo modo non poteva andare in un altro... se non altro proprio perché non se lo poteva permettere! Avete mai pensato che potremmo non riuscire mai a non avere rimorsi e rimpianti? E' qui l'inganno, anzi, gli inganni, visto che non si hanno mai solo o gli uni o gli altri, si hanno sempre entrambi con lo sconto da supermercato del 2x1, perché sono solo la stessa medaglia rovesciata. Il rimpianto e il rimorso sono entrambi pentimenti: il primo per qualcosa che non si è fatto, il secondo per qualcosa che si è fatto. Dipende da ciò che peggio si sopporta, se la mancanza di esperienze o l'incombenza dei sensi di colpa... E' una questione di direzione: autodiretta per il rimpianto, eterodiretta per il rimorso. Tuttavia non sto tentando assolutamente di assimilarli, lungi da me! In fondo il rimpianto, mancando di azione (il discorso del pentimento per qualcosa che 'non si è fatto'... ricordate?), ci toglie un fardello niente male: la responsabilità, avvertita in caso di errore come "colpa". Il rimpianto diciamo che tende a cadere più facilmente nell'oblio, il rimorso apre invece più spesso una ferita... Tuttavia il rimpianto di non aver agito in un certo modo porterà con sé lo strascico del rimorso di aver agito in un altro, e viceversa."Meglio un rimorso che un rimpianto" proferisce chi tenta di darsi un goffo tono di spavalderia superficiale. Credo invece che le due cose abbiano delle accezioni così complesse che, a guardarle bene bene, a chi dice questa frase bisognerebbe fare solo la prova del palloncino... E' possibile non avere rimorsi e rimpianti? Credo sia possibile, almeno credo sia possibile riuscirci sempre più spesso (escludendo, ovviamente, casi estremi come i reati perseguibili penalmente! Sto parlando della "banale" routine di tutti i giorni, di quei giorni in cui il menù è vecchio come pasta e patate!). Il fatto è che l'essere umano occidentale non può fare a meno di controllare. In fondo rimorsi e rimpianti sono figli di un controllo andato male. Anche se non riesco ancora a praticarlo, credo invece profondamente in una totale assenza di controllo reale delle cose da parte nostra, perché, fosse anche per il semplice dna che ci portiamo dietro, ci sono strade che non siamo "costituzionalmente" portati a prendere, e anche i famosi sforzi su noi stessi dipendono comunque da una caratteristica innata o da una contingenza che è riuscita a stimolarci. E non è nichilismo. Lo chiamo fatalismo. Che non è passività! Assolutamente. Perché ciò che ci capita, se riusciamo a viverlo nel modo più intenso e profondo, ci scuote dentro, ci fa vivere a sua volta. E sono le nostre risposte a creare un nuovo destino, non le nostre scelte. Il controllo è una sorta di bacchetta magica ad effetto placebo. Ci fa sentire più tranquilli... almeno il tempo di renderci conto che non funziona...E dopo aver scoperto che non funziona? Che si fa?Boh... Mica posso fa' tutto io?!!??!
E poi... credo sia inutile farsi troppe domande: mi sembra di capire che alla Vita non piaccia dare troppe spiegazioni... ps. lo stesso e identico post di prima non volendo l'ho cancellato al posto del pulsante 'modifica'.. chiedo scusa a chi mi aveva lasciato commenti