BORDERLINE

...camera oscura...


E' incredibile quanto la propria vita sia alla fin fine solo la propria. Non si può dire che nessuno ne faccia parte, perché ognuno è profondamente chiuso nei confini del proprio corpo, non riuscendo nemmeno a toccarlo, ma sfiorando solo la percezione di esso...Eppure si danza insieme, questo è più che evidente. Leggevo oggi un libro in cui si parla di una sorta di karma cosmico, per cui è fondamentale non solo imparare dalla propria sofferenza, ma anche da quella altrui. E mi rendevo conto di quanto è vero. Il problema non è nella fase dell'imparare, ma nella sfumatura immediatamente precedente: quella della comprensione. Quanto riusciamo a comprendere i segni che provengono dalla nostra vita e da quella altrui? L'interpretazione sarà offuscata da lenti improprie o si riuscirà a lasciar andare l'istinto? Ci si farà schiacciare dalla sofferenza o si riuscirà a farsela complice nel plasmare immagini e forme meravigliose?Oggi ci pensavo... c'è una cosa dolcissima nel guardare alla vita come ad un qualcosa di unitario e "orchestrale" anziché come entità divisa in tanti singoli pezzettini: è l'unico modo perché tutto abbia un senso... anche il più grande degli errori......sul terreno di una conseguenza non pagata fiorirebbe un buio troppo accecante perché gli occhi riescano a reggerlo...