Post n°1 pubblicato il 06 Aprile 2008 da zuaram
Questa è una domanda che mi viene posta spesso:"ma perchè a certe persone piacciono i film horror e ad altre no?"Dare una risposta forse sembra più difficile di quanto effetivamente sia.Ragioniamoci un po'.L'uomo per sua natura è programmato per allontanarsi ed evitare stimoli dannosi e spiacevoli, e questo comportamento risulta funzionale per la sopravvivenza.Mi è capitato,poco tempo fa, di andare al cinema con amici, entrati nell'atrio la nostra attenzione viene subito catturata dai titoli delle varie proiezioni , ad un certo punto qualcuno del gruppo propone "Film horror!!!",io ovvimanete,non amante di questo genere di film,invitai i miei amici a valutare anche altri titoli Purtroppo, come in ogni buon gruppo che si rispetti vige la regola della maggioranza...e senza pensarci troppo accettai il mio destno!! A questo punto che cosa mi frenava così tanto ad entrare in una sala dove veniva proiettato un film che è tutta una finzione?Prima di tutto c'è da considerare la sensibilità personale a certi gusti cinematografici e a certe scene, infatti scienziati del National Institute of Mental Health sembra abbiano scoperto che la paura viene regolata da un gene e che persone con questo gene più corto risulterebbero più inclini a reagire a foto di 'volti spaventati' rispetto a gente con una coppia di geni di lunghezza normale. si ritona alla normalità.E' un modo per avvicinarsi al limite, sapendo di poter tornare indietro.C'è anche da considerare che l'attrazione verso la paura ha anche un altro significato, spesso è un modo anche per misurare le nostre capacità,esplorazione del mondo, la competizione con l'ambiente, questo è anche il motivo per il quale molti adolescenti giovani "manifestano"la loro passione per i film horror,è un modo per mettersi alla prova e misurarsi.Ma perchè un film ci scatena così tante emozioni?sicuramente un ruolo importante è dovuto ai neuroni specchio,che si attivano sia quando si compie un'azione sia quando la si osserva mentre è compiuta da altri.I neuroni dell'osservatore "rispecchiano" quindi il comportamento dell'osservato, come se stesse compiendo l'azione egli stesso. |