LOGOS

DIRITTI...DIRITTI....DIRITTI.....!!!! MA, I DOVERI DI RENDERLI ATTUABILI PER TUTTI.....CHI LI METTE IN ATTO?


 Ci sono periodi come quelli che ci avvicinano alle elezioni, in cui sentiamo i nostri politici, sventolare al vento la parola "difesa dei diritti": il diritto delal casa, il diritto all'istruzione, il dirtto delle pari opportunità; diritti di tutti i tipi.Bene! Laddove è appurato che esistano diritti sacrosanti per tutti gli esseri umani, riconsciuti dalle istituzioni internazionali, siamo sicuri che questi siano fondati sull'uguaglianza e sulle pari opportunità?Mi spiego meglio: la scuola, ad esempio, è un diritto per tutti, ma cosa accade nel momento in cui un ragazzo non raggiunge gli obiettivi previsti dal programma didattico, per cui viene indicato alla famiglia di fargli fare delle ripetizioni per recuperare? Oppure: cosa acacde se una persona perde il lavoro e deve pagare il mutuo delal casa? Il diritto alla studio e l'istituzione scolastica, purtroppo, non considerano la situazione familiare del ragazzo (o forse la considerano in teoria): fisica, psico emotiva, ecnomica e lavorativa. Per cui, un ragazzo che vive una situazione più agiata, rispetto ad un altro, delle situazioni su elencate, avrà sicuramente un vantaggio rispetto al suo coetaneo. Ad esempio, quest'ultimo avrà la possibilità da parte della sua famiglia, che può pagargli le ripetizioni, di recuperare più agevolmente il programma didattico. L'altro, non potrà farlo, perchè la famiglia non ha le condizioni economiche adeguate per sostenere tale spesa.   Nel diritto al lavoro e dalle istituzioni che si occupano di tale area, vediamo che, anche qui, ci sono delle incongruenze che non permettono a coloro che perdono il lavoro, di trovare in tempi accettabili, una soluzione alternativa. Se consideriamo poi che la maggior parte degli italiani (si stima circa l'73 %) ha una casa di proprietà (anzi, dicamo a mezzi con la banca) e per cui ci pagano il mutuo, la perdita del lavoro e la mancanza di soddisfazione di tale diritto, si ripercuote sul disoccupato, facendogli perdere il potere economico di acquisto e credibilità nei confronti delle aziende di credito, che chiudono subito i rubinetti bancari al malcapitato. A parità di condizone lavorativa, ovvero, perdita del posto di lavoro (disoccupazione), laddove c'è chi, perdendo il lavoro, perde anche la possibilità di far fronte alle spese quotidiane e periodiche  (mutuo incluso), c'è chi ha situazioni patrimoniali diverse che gli permettono di capitalizzare ciò che ha e ripartire, magari in forma più moderata, rispetto a chi invece, in mancanza di lavoro, si trova a perdere tutto, ovvero la sua casa. Allora potremmo dire che il "diritto" a ricevere un qualsiasi servizio o condizione, è relativo, ossia, in "potenza" tutti hanno diritto ma, in "atto", il diritto diveta effettivo solo per coloro che hanno situazioni personali più agiate e favorevoli, anche in situazioni critiche.Cordialmentewww.massimocatalucci.it