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"Questo diario è il mio kif, il mio hashish, la mia pipa d'oppio. E' la mia droga e il mio vizio. Invece di scrivere un romanzo, mi sdraio con questo libro e una penna e indulgo in rifrazioni e diffrazioni." . (Anais Nin)
Mi hanno chiuso tutte le porte astratte e necessarie,
Hanno abbassato le tende dal di dentro di ogni ipotesi che avrei potuto vedere dalla via. Non c'è nel vicolo trovato il numero di porta che mi hanno dato.
Mi sono svegliato alla stessa vita a cui mi ero addormentato.
(F. Pessoa)
E' molto, molto difficile mettere d'accordo cuore e cervello
Pensa che, nel mio caso, non si rivolgono nemmeno la parola.
(da "Crimini e misfatti" di W. Allen)
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Sdruccioli
Post n°1146 pubblicato il 09 Giugno 2010 da Writer_lady
Gli sdruccioli sono forze occulte in grado di rovinare la giornata anche al più flemmatico dei discepoli Zen. Di solito, assumono la forma di un piccolo graffio all’auto, di un autobus perso, di un bucato a stelle e strisce o di una pentola col fondo bruciacchiato perché ti squillava il tel. e non hai avuto il coraggio di riattaccare. Ma possono anche ribaltare all'improvviso il corso della storia o generare conflitti inaspettati: sono creature cui non appartiene il senso della misura né la lunghezza del tempo. In certi casi un vinello bianco ben ghiacciato e i maltagliati ai porcini freschi aiutano a dimenticare. In altri, la stanchezza lascia aperto il varco a un’eruzione a slavina d’improperi contro il Fato che tutte a me e perché soltanto a me.
A pensarci, fanno più loro il ritmo che le parole piane nella partitura dell’intera giornata. A volte imparentati con gli ipérmetri. [Alto è il muro che fiancheggia la mia strada, e la sua nudità rettilinea si prolunga nell’infinito. Ada Negri, Il muro, verso 1, 30 sillabe] Metrica barbara insomma, travestita da vecchia conoscenza. Non c’è controllo che nei passaggi grandi, forse. Ma è il dettaglio a far scivolare la caviglia del discorso. |
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