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Si sospendano le partite per cori razzisti

Post n°461 pubblicato il 12 Gennaio 2010 da luger2

Ma anche stavolta non c’è tutela per i napoletani di Angelo Forgione da Napoli.com
Il ministro dell’Interno Maroni ha preso posizione sulla vicenda degli insulti al calciatore dell’Inter Balotelli affermando che "è difficile distinguere un coro razzista da uno sfottò contro una squadra avversaria ma questi fenomeni non vanno sottovalutati.  Io sono per la tolleranza zero - ha aggiunto Maroni – ma non tocca al Governo bensì alla FIGC darsi delle regole molto rigide. Anche al minimo dubbio che ci sia un coro razzista, gli arbitri sospendano la partita".

Dal canto suo la Federcalcio si dichiara pronta ad assegnare all’arbitro la facoltà di sospensione dei match per cori razzisti ma anche per striscioni così come indicato da una precedente circolare del Viminiale che però indica il responsabile dell’ordine pubblico come colui che deve decidere sulla sospensione, non l’arbitro. La circolare necessita quindi di una modifica senza la quale “le giacchette nere” non riceveranno alcun compito in tal senso. Anche Abete, presidente FIGC, annuncia la tolleranza zero e nessuno sconto per le manifestazione di razzismo.

Tanti buoni propositi da parte di Maroni che esprime delle volontà giuste e condivisibili. Ma Maroni, così come Abete e tutto il mondo del calcio, insiste a focalizzare l’attenzione su quello che appare un falso problema che riguarda in maniera marcata un solo calciatore, Balotelli, sul quale si riversano le attenzioni delle tifoserie avversarie. Basta questo dato per capire che si tratti di antipatia ormai estesa verso un singolo soggetto, peraltro notoriamente esuberante, e non di razzismo.

L’intolleranza negli stadi contro i giocatori di colore, diciamolo serenamente, non è un fenomeno dilagante né tantomeno fuori controllo, se non in particolari città, e si tratta spesso di manifestazioni faziose dettate dall’ignoranza e dalla stupidità collettiva in un ambiente molto particolare quale è lo stadio.

Ridimensionare il fenomeno però non significa autorizzarlo, anzi certi cori è giusto che finiscano e vangano banditi. Ma lo devono essere tutti, non solo quelli contro i giocatori di colore. Maroni, Abete e lo stesso Presidente UEFA Platini fanno riferimento a questa particolare forma di accanimento, tralasciando tutte le altre. Questo definisce una sorta di catalogazione di manifestazioni razziste, alcune bandite e alcune legalizzate.

Bandito dunque, al momento a parole, il razzismo verso i neri. Autorizzato quello contro i rumeni o gli slavi con Mutu a cui a Roma (e non solo) viene rivolto il coro “Mutu zingaro, li mortacci tua”, stessa sorte toccata a Mihajlovic e a Ibrahimovic. Autorizzato quello contro i Napoletani ai quali in ogni stadio d’Italia, con poche eccezioni, viene vomitato di tutto, da esortazioni a lavaggi roventi del Vesuvio fino alla lista delle malattie infettive di cui i partenopei si vorrebbero portatori.

La scorsa settimana il giudice sportivo ha multato l’Inter di 15.000 euro per dei cori razzisti che i propri tifosi in trasferta a Verona hanno indirizzato al giocatore del Chievo Luciano. Nella stessa giornata, a Bergamo i tifosi dell’Atalanta hanno indirizzato più volte ai Napoletani il coro “sporchi terroni, voi siete sporchi terroni…”; tutto inosservato, anzi inascoltato, e l’Atalanta non ha subito alcuna sanzione.

Non è così che si affronta il problema, non con le ipocrite prese di posizione di Maroni i cui colleghi di partito si sono resi responsabili di cori razzisti contro i napoletani, ma non solo i Napoletani, persino fuori dagli stadi. Non lo si affronta ignorando le proteste dei Napoletani a cui lo stesso Maroni ha privato per un anno la libera circolazione sul territorio nazionale. Non lo si affronta con le implicite distinzioni di forme di intolleranza. Non lo si affronta infine con le decisioni inique e incoerenti di chi è chiamato a giudicare con equilibrio e imparzialità in sede di giustizia sportiva.
Non ci resta che guardarla dal lato positivo: se anche i Napoletani fossero protetti negli stadi dagli arbitri, quante partite del Napoli in trasferta si porterebbero a compimento?

INTANTO SU Facebook nasce il gruppo : "Incendiamo i meridionali!"
Criminalità organizzata, analfabetismo, malgoverno, immondizia, abusivismo e chi più ne ha più ne metta.
Queste sono le principali attività a cui sono dediti i meridionali, creature antropomorfe capaci di sopravvivere praticando solamente attività illegali.
Quindi, ci rimane solamente una cosa da fare.
Igienizziamo l'Italia!
Prendiamo benzina, cherosene, napalm e altre sostanze infiammabili, gettiamole addosso a queste creature immonde e accendiamo un fiammifero!!!
Gente, diamo fuoco ai  meridionali!

Incendiamo i meridionali! NO COMMENT!

 
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