Un popolo distrutto

Lettera al sindaco di San Bonifacio


                  Verona 10 aprile 2011Spett .. le Sindaco,Le invio questa comunicazione non in veste di cittadino della Sua bella città in quanto risiedo in una vicina ma in quanto cittadino italiano a cui preme che per verità storica vengano corrette affermazioni poco o per niente veritiere.Il caso da esporle è quello di un suo illustre concittadino che il Municipio si fregia di avergli dato i natali, sto parlando al vero del colonnello Pier Eleonoro Negri. Sono indubbie le sue capacità di ufficiale comandante nelle campagne militari dove ha meritato le promozioni sul campo, ma l'ombra che nella sua vita lo rese tristemente famoso fu l'esecuzione degli ordini dati dal suo diretto superiore, il generale Enrico Cialdini, di porre a ferro e fuoco le cittadina di Pontelandolfo. In questa alta missione il colonnello si è macchiato del più orrendo delitto che un militare possa commettere: crimine contro l'umanità.Pontelandolfo era una cittadina composta perlopiù da contadini che si erano ribellata al nuovo regime principalmente perchè con la legge sulla costrizione obbligatoria del 30 Giugno 1861 sarebbe venuta a mancare alla già fragile economia la forza lavoro essenziale al mantenimento.All'alba del 14 agosto 1861, il colonnello Negri ordina ai suoi 500 bersaglieri del 36° fanteria di attaccare e radere al suolo Pontelandolfo, tra i primi a cadere sotto la sciabola furono due fratelli liberali che si stavano recando all'incontro del Negri per acclamarlo, dopo di loro uomini, donne e bambini vennero rastrellati dalle case e condotti nella piazza principale dove un plotone di bersaglieri li trasformava in bersaglio per i loro fucili. Chi si opponeva veniva o infilzato da sciabole e baionette o fucilato sul posto. Oltre a questa orribile strage, gli uomini del suo eminente concittadino avevano facoltà di violentare le donne e depredare gli averi della gente. Le case di Pontelandolfo vennero bruciate e abbattute.Nessuno è mai riuscito a contare le vittime di quest'eccidio, le fonti ufficiali, per calmare gli animi, riferirono di circa 146 morti, ma la realtà è molto più aspra da digerire, si sa che rimasero vivi solo 2000 abitanti della cittadina.Al termine della strage il colonnello Negri si congratulò con i suoi uomini: “Soldati, oggi avete scritto una pagina memorabile per la storia d'Italia. Vi siete comportati da eroi, da veri soldati. Tutto il ricavato del saccheggiò è vostro e vi sarà concessa pure una breve licenza premio. Forza Italia! Viva l'Italia! Ed ora in marcia verso Benevento, siamo a secco di munizioni e se arrivano i briganti non potremo difenderci, avanti marchhhh!!!”. Non credo, signor Sindaco, che un uomo del genere meriti rispetto e gloria, e gli onori che gli sono stati accreditati mal supportano la civiltà e la generosità del popolo veneto.Chiedo dunque a lei, signor Sindaco, di meditare sul termine “uomo illustre” attribuito al colonnello Negri che compare nel sito del suo Comune e magari di sostituirlo con il più appropriato di “cittadino disonorevole”. Non le chiedo la cancellazione del nome, ma che resti a perenne condanna della guerra e delle atrocità che vengono eseguite nel suo nome. Con i dovuti rispetti, la salutoVincenzo TortorellaPresidente Commissione Comunicazioni Comitato Due Siciliehttp://comitatiduesicilie.org/