Un popolo distrutto

Poveri pensionati.....


 Vi ricordate di Giuliano Amato?
 Da premier e ministro dei governi della sinistra diede il via alla riforma delle pensioni più sanguinaria della storia repubblicana.Tagliò le pensioni di tutti gli italiani, perché “così non si può andare avanti”, diceva nel 1992. E via alla riforma, per punire gli italiani. Non tutti. Perché lui, di certo, non ne è stato colpito. Il Giornale fa i conti in tasca a Giuliano Amato. Sapete quanto prende di pensione? 31.411 euro al mese. Che fanno 1047 euro (lordi) al giorno. Una pensione di tutto rispetto… Amato può infatti contare sulla pensione da ex professore universitario e quella da ex parlamentare. In più, l’ex premier e ex ministro, è presidente della Treccani e senior advisor di Deutsche Bank. Complimenti. Oscar Luigi Scalfaro,
 senatore a vita in quanto ex presidente della Repubblica. Nella scorsa legislatura, e ce lo ricordiamo tutti, era uno dei senatori più presenti in aula: il suo voto, infatti, era determinante per tenere in vita il governo Prodi. Scalfaro diceva che era un suo dovere partecipare al voto, e non perché il suo voto era determinante, ma perché un suo preciso dovere di senatore. Bene. Sapete quante presenze ha registrato nell’attuale legislatura il senatore Scalfaro? Zero. Su 532 sedute del Senato, lui non si è mai visto una volta. Zero, zero. Eppure non è certamente sparito dalla vita politica, visto che il tempo per partecipare a dibattiti, manifestazioni, o per dire che Berlusconi è cattivo l’ha sempre trovato. Ma non è finita qui. Sapete quanto guadagna Scalfaro per non fare nulla? Più di 15.000 euro al mese. Prende 4.766 euro come pensione da ex magistrato, incassa tra l’altro dopo aver lavorato per soli tre anni. Non male come pensione, no? E in più ha l’indennità di senatore di quasi 12.000 euro. Il totale supera abbondantemente i quindicimila euro al mese. Per non fare nulla. Per non partecipare mai ai lavori del Senato. Eppure, nel 1997, Scalfaro ebbe il coraggio di dichiarare: “Basta con le pensioni d’oro. C’è chi ha troppo e chi ha niente. Ci sono cifre che danno le vertigini. Non è accettabile”. Oggi, invece, la pensione d’oro è accettabile. Per lui.Ma pensa un po’. Di Pietro. Il moralizzatore. E’ andato in pensione a 44 anni, ed è già 15 anni che si gode la sua bella pensione. Baby. Un moralizzatore baby pensionato non si era mai visto. “Tanto alla fine è sempre il cittadino che paga“. Sono parole di Antonio Di Pietro, 
ma si riferiva ad altri, probabilmente a Berlusconi. Lui fa sempre così. Eppure, la campagna del Giornale sulle pensioni dei politici oggi svela un clamoroso scoop proprio su Di Pietro. Il leader dell’Italia dei Valori (previdenziali?) è andato in pensione a 44 anni. Una baby pensione. Uno di quei privilegi che la politica ha più volte detto di voler abolire. Ma per i cittadini, mica per loro.Certo, Di Pietro non può contare su oltre mille euro al giorno come Giuliano Amato, visto che la baby pensione è di 2000 euro al mese. Ma sono comunque tanti soldi. Come giustifica questo privilegio l’onorevole Di Pietro? Cosa ci dirà? Che è colpa di Berlusconi, lo stupratore della democrazia? Dai, Di Pietro. Un moralizzatore baby pensionato non si era mai visto.tratto da http://www.daw-blog.com/
(popolo itagliano)
 Se vi piace l'argomento Mario Giordano ha scritto un libro a proposito dove racconta di un  pensionato Inps più ricco d'Italia: 90.000 euro al mese. C'è l'onorevole che è stato in Parlamento un solo giorno e potrà contare per tutta la vita su una pensione da deputato. E poi ci sono le baby pensioni, le pensioni ai mafiosi, le doppie, triple e quadruple pensioni: mentre al cittadino qualunque vengono chiesti continui sacrifici sul fronte previdenziale, mentre l'Europa insiste per allungare la vita lavorativa e i giovani non sanno se potranno mai avere una vecchiaia serena, la casta dei pensionati d'oro mantiene i suoi privilegi, anzi se ne riserva sempre di nuovi. Tutto perfettamente legale, s'intende, ma con la differenza non trascurabile che, in questo caso, la legge viene applicata con sorprendente rapidità. Mario Giordano ci guida nel labirinto degli scandali, degli inganni e degli abusi della previdenza italiana: un buco nero che grava sulle spalle dei contribuenti e mette a rischio il loro futuro. Da questo desolante panorama emerge un'indicazione chiara: visto che continuano a chiedere tagli alle pensioni, non si potrebbe cominciare da qualcuno di questi privilegi?