Un popolo distrutto

Sud, pattumiera a norma di legge


Cassiopea è una costellazione settentrionale molto vicina al polo nord celeste, riconoscibile per la sua forma a “W”. Essa rimane visibile nel cielo, per tutta la notte, nella fascia temperata dell’emisfero boreale. In realtà di questa definizione mi preme sottolineare solo due parole chiave: “Cassiopea” e “settentrionale”.L’Operazione Cassiopea vide il suo incipit nel lontano 2003 allorquando Donato Ceglie, Pm della procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, denunziò uno strano traffico tra il Settentrione e il Meridione: quello dei rifiuti pericolosi. In soldoni, negli ultimi anni circa un milione di tonnellate di sostanze tossiche provenienti dalle realtà industriali del ricco e prosperoso Nord – in prevalenza dal Veneto, Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna – sarebbero state sversate nelle terre casertane con la complicità dei clan locali; a dividere la torta di questo prosperoso business un’accoppiata vincente che mai come negli ultimi anni sta padroneggiando nel Belpaese: l’imprenditoria settentrionale e la camorra. Stando al rapporto di Legambiente “Ecomafia 2007”, il giro d’affari in questione smuove ogni anno almeno 23 miliardi di euro l’anno. Le regioni ove si registrano il maggior numero di reati ambientali sono la Campania, la Sicilia, la Calabria e la Puglia. Ma i veri utilizzatori finali di questo business sono quegli imprenditori che, evitando di adempiere alle più dispendiose procedure di smaltimento dei rifiuti–spesso tossici o illegali- prodotti dalle proprie aziende, preferiscono incrementare il tasso di mortalità da tumore nelle suddette regioni; basti pensare che nella provincia casertana l’indice di mortalità per tumore al fegato sfiora il 40% per gli uomini e il 21% per le donne. Secondo la rivista internazionale “The Lancet Oncology” l'incremento della mortalità deve essere attribuito all'inquinamento causato dallo sversamento illegale di rifiuti tossici provenienti in prevalenza dalle industrie del nord Italia. Quando Roberto Saviano un anno fa definì in diretta nazionale il sud come pattumiera radioattiva del nord, il Ministro Maroni si appellò al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano pretendendo il diritto di replica nel corso della trasmissione “vieni via con me”; il Ministro definì le parole dello scrittore “infamanti e discriminatorie per il settentrione”. Ma forse il leghista dimenticava le parole pronunciate dallo stesso Presidente Napolitano tempo prima, che così proferiva: « È assolutamente accertato anche in sede parlamentare che ci sono stati sistematici trasferimenti di rifiuti tossici, altamente pericolosi da industrie del nord in territorio campano, con l’attiva cogestione da parte della camorra. ». Ma forse mentre Napolitano pronunziava tali parole il Ministro partecipava a qualche riunione celtica a Pontida o dava ripetizioni di Italiano al trota.Ad ogni modo dall’Operazione Cassiopea sono piovute accuse pesantissime, quali l’associazione a delinquere, il disastro ambientale, l’avvelenamento delle acque, la realizzazione gestione di discariche abusive, la truffa e l’abuso d’ufficio. Ben 95 invece sono stati gli indagati: prevalentemente titolari di aziende e autotrasportatori. L’incipit dell’inchiesta sembrava essere destinata a dar luogo a un vero e proprio kolossal giudiziario; non a caso la maxi operazione fu da subito definita come “la più grossa inchiesta mai fatta in Italia nel campo della gestione illecita dei rifiuti”. Ma in questi lunghi anni la macchina burocratica ha iniziato sempre di più a cigolare, a mostrare la propria ruggine; e così nel corso di questi otto lunghi anni, “grazie”ai numerosi rinvii, le astensioni dei penalisti, gli errori di notifica pian piano si è arrivato all’epilogo tanto temuto ma da molti sperato: la prescrizione; e così dopo anni di battaglie legali il gip Giovanni Caparco del tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha dichiarato il “non luogo a procedere per i 95 imputati”. Tutti prosciolti, nessun colpevole. The show must go on: tutto cambia perché nulla cambi.E il sacco del Sud dopo 150 anni continua.di Antonio Pepe da http://www.ilfuturista.it