Un popolo distrutto

I Falsi Predicatori da cui guardarsi


“Lo ripeto da anni, gli spazi per la musica in Italia sono inadatti. Poi, più vai a sud e più la situazione peggiora: menefreghismo, mancanza di professionalità, costruzioni di 40 anni mai ammodernate. Ci sono spazi in cui è impossibile montare una struttura per un concerto, ed è per questo che da molto tempo non faccio più date al sud“: con queste parole Eros Ramazzotti ha commentato sulla “Repubblica” in edicola oggi, la tragedia di ieri a Reggio Calabria dove è crollato il palco del concerto di Laura Pausini uccidendo un operaio 31enne romano Matteo Armellini.Stavolta, però, Ramazzotti casca male. Quello di Reggio Calabria è uno dei palasport più capienti e moderni d’Italia. Inaugurato nel 1990 e ristrutturato nel 2010 per i campionati mondiali di pallavolo maschile, ha una capienza di 9.000 spettatori, è completamente climatizzato, ha due palestre riscaldate ed è una delle struttura più prestigiose d’Italia. Solo il Mediolanum Forum di Milano (12.000) e il PalaLottomatica di Roma (11.200) possono ospitare, in Italia, più spettatori, basti pensare che al PalaRuffini diTorino ne entrano appena 4.500. Un altro artista che ha perso l’occasione per stare zitto e non parlare a casaccio. Si, perché non è il primo e sicuramente non sarà neanche l’ultimo. Come non dimenticare la polemica scatenata da Antonello Venditti qualche anno fa! Eh si, perché durante un concerto in Sicilia, cercando di ricevere gli applausi campanilistici dei messinesi, si lascia andare a considerazioni da bar dello sport: “Ma perché Dio ha fatto la Calabria? Io spero che si faccia il ponte, almeno la Calabria esisterà. Qualcuno deve fare qualcosa per la Calabria. (Inutile commentare l’accaduto, è già stato ampiamente fatto allora). Un commento del genere lo si poteva ascoltare da un Borghezio, da un Calderoli o magari da un leghista di turno. Non certo da un’artista nazionale (il quale dichiara di avere origini calabresi) che ha seguito in tutta Italia e non solo da Roma in su. Perché fare di tutta un’erba un fascio è pericolosissimo: un commento del genere può essere tranquillamente accostato ai classici “al sud sono tutti mafiosi”, oppure “al sud nessuno vuole lavorare”, ancora “al sud nessuno paga le tasse”. Ma perché Eros Ramazzotti non disse niente quando il 12 Dicembre 2011, meno di quattro mesi fa, una medesima tragedia avvenne a Trieste mentre veniva allestito il palco per il concerto di Jovanotti? Probabilmente egli pensa che anche Trieste si trovi al sud Italia!  Insomma non ci vivono, non conoscono la realtà sociale e culturale ma ne disconoscono pregi e qualità non vedendo l’ora di sparare a zero contro il Sud! Come lo scomparso e non compianto Giorgio Bocca, non ci si rende conto che tutto il mondo è Paese e che le porcherie esistono ovunque e, in fondo il Sud non è l'inferno o meglio il "paradiso abitato da diavoli". Ne è un esempio la sanità/malasanità: è di oggi la notizia dei 13 arresti eccellenti in Campania, Toscana e Piemonte di per truffe aggravate nel mondo della sanità. La stampa ha dato molto risalto agli arresti nel napoletano e passato in sordina quelli di Toscana e Piemonte, ciò dipende anche dalla mentalità della gente che ha orgoglio e dignità dei posti in cui vive e li difende da ogni tipo di critica e accusa, a prescindere se sia giusta o sbagliata. Così crea un’immagine positiva che attrae fondi, investimenti, turismo, creando opportunità di lavoro e sviluppo. Il popolo meridionale invece è il suo stesso carnefice, essendo molto critico con sé stesso, ingigantisce i problemi e si chiude in uno stato di depressione di inferiorità determinato da 151 anni di mancata unità e lavaggio del cervello unitario. Ne sono la prova i tanti turisti che negli ultimi anni, hanno visitato il Sud, e ne sono rimasti stupefatti della bellezza delle città, dei paesaggi, dell'arte, delle chiese, delle tradizioni, dei profumi e perchè nò delle diversità di un popolo mediterraneo figlio di quei greci che fondarono sulle nostre coste l'italia.Certo, i problemi ci sono, e sono tanti ma non fa tutto così schifo nè a Reggio nè al sud e per essere obiettivi bisogna farlo a 360°.Questo modus pensandi dispregiativo per il popolo meridionale (SPUTTANAPOLI) è deleterio per il nostro territorio e quindi “mò basta”, smettetela di fare i profeti o le cornacchie a casa nostra! Il nostro comportamento di indifferenza, attuato fino ad ora, non legittima chiunque ne abbia voglia a lanciare delle accuse gratuite. Dobbiamo combattere queste persone, gridare il nostro sdegno e bloccare perciò questa “macchina del fango”. Di problemi ne abbiamo tanti nel nostro territorio, ne siamo ben consapevoli, ma non è proprio necessario aumentare il già pesante fardello che portiamo sulle spalle. Filosofi dell'inferiorità meridionale siete avvistati non vi sopportiamo più e non tollereremo più la vostra ignoranza xenofoba.