Un popolo distrutto

IL GIORNO DELLA MEMORIA MERIDIONALE


Il giorno della memoria non è legato a una specifica violazione dei diritti umani ma a tutte le pagine volutamente "dimenticate" dalla Storia ufficiale.       Nessuno ha il diritto di non ricordare tutte le vittime e gli innocenti che le volontà di dominio, controllo dei potenti hanno determinato nel corso dei secoli. Bisogna ribadire a gran voce il diritto della Gente del Sud Italia a ricordare le decine di migliaia divittime - contadini, pastori, braccianti - che furono fucilati, rinchiusi e sterminati nei campi di concentramento piemontesi ai tempi della cosidetta Unità d'Italia, in realtà una vera e propriaconquista del Sud. Gaetano Salvemini, Guido Dorso, Antonio Gramsci - quest'ultimo in un articolo famoso del gennaio 1920 ricordava che lo Stato aveva messo a fuoco, bruciato, straziato i contadini del sud che gli scrittori salariati chiamarono "briganti" - lo stesso Angelo Del Boca, hanno denunciato con storici meridionali quali Franco Molfese e Tommaso Pedio la guerra civile che avvenne nel RISORGIMENTO.Noi meridionali attendiamo che anche su questi avvenimenti che ci riguardano ci sia una memoria storica, non c'è da aver timore alcuno nel denunciare i caratteri antidemocratici, razzisti, illiberali, genoicidi della formazione della nostra nazione, lo stesso è avvenuto negli Stati Uniti d'America con caratteristiche razziste e genoicide di cui furono protagonisti i padri fondatori degli States nei confronti degli indiani e dei neri americani. Occorre scriverlo, indagare, ricercare giacché la Memoria influenza la storia presente e i rapporti tra gli uomini.Sebastiano Gernone