Un popolo distrutto

L’Apocalisse Meridionale.


Per coloro che di economia se ne intendono, la possibilità di una spaccatura della penisola in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo, non è certo una novità. E il divario che da 150 anni si è creato tra Nord e Sud del paese ha raggiunto ormai dimensioni preoccupanti.Non c'è quindi da stupirsi che ci sia chi creda che, un giorno non molto lontano, l'Europa decida di tagliar fuori dall'euro alcune zone tra cui il sud della penisola, cosicchè il Nord diventerebbe mitteleuropa e il Sud, se gli va bene, diventerebbe Maghreb. In questo periodo dall'America molti sono gli economisti che scommettono, per così dire, sull'uscita della Grecia dall'Euro. E molti di questi già fanno previsioni su cosa accadrà dopo. Ad esempio, Simon Johnson, ex capo economista del Fondo Monetario Internazionale e oggi professore al Mit, basandosi sullo scenario prima riportato, vede una nuova unione riservata solo ai paesi virtuosi dell'attuale eurozona.Con tale prospettiva l'Italia dovrà scegliere da che parte stare, perchè il Nord avrebbe le carte in regola per essere ammesso nella cerchia, mentre il Sud ne verrebbe tagliato fuori. Johnson afferma che ormai le propabilità di uscita della Grecia dall'euro sono all'80% se non al 90% e che il paese ormai, è già fallito poichè l'opinione pubblica sarebbe contraria alla rigida austerity imposta dall'Europa e quindi sul piano tecnico sarebbe ormai difficile evitare il default.Ora il quesito cruciale è se l'Europa sia o meno in grado di gestire un'uscita ordinata dalla moneta unica da parte della Grecia. E per salvare l'euro in una simile situazione occorrerebbe un forte leadershio centrale, con una nuova costituzione unitaria e un governo centralizzato capace di armonizzare e regolare le scelte dei singoli stati e di uniformare i comportamenti fiscali. Tutte cose che al momento nell'UE non esistono.Dunque se davvero la Grecia uscisse dall'euro, secondo Johnson ci sarebbe un progressivo sfilacciamento del sistema monetario che porterà i paesi più deboli a uscire uno dopo l'altro dalla moneta unica, dopodichè si potrebbe costituire un nuovo euro per i virtuosi, una unione monetaria guidata dalla Germania, guidata sul modello che ha funzionato a Berlino.Non si tratterebbe quindi soltanto di avere i bilanci in regola, ma di accettare l'appartenenza a una struttura che sarà molto più tedesca in quanto a riforme fiscali e del lavoro.Se, come afferma Simon Johnson, il Nord entrerebbe automaticamente nella cerchia dei virtuosi grazie alla sua struttura produttiva e all'etica del lavoro, per il sud la questione sarebbe diversa. Se il Meridione venisse escluso dall'eurozona l'Italia dovrebbe decidere se spaccarsi in due o meno.E in ballo ci sono grossi interessi. Ciò che avrebbe senso domandarsi in questo caso è: sarebbe un'opportunità di ripresa questa per il Sud? O sarebbe il colpo di grazia che lo getterebbe definitivamente nelle grinfie di una mafia che da 150 anni lo ha incancrenito? E il Nord, davvero lascerebbe il Sud in balìa di se stesso? Ma forse la domanda più importante da porsi è: ci sarebbe qualcuno, possibilmente di onesto, pronto a governare un nuovo stato?Fonti: La Stampa, intervista al Prof. Simon Johnson di Paolo Mastrolilli Chiara Foti