Un popolo distrutto

Vetri e Cristalli


A Napoli sorgevano due grandi fabbriche di vetri e cristalli, per le quali si erano fatti venire operai e macchine dall’estero; in breve la produzione del Regno poté competere con quella di Francia e Germania e i quattro quinti della richiesta nazionale erano soddisfatti dall’industria napoletana, parte dei vetri prodotti era esportata a Tunisi, ad Algeri e persino in America. Ci sembra poi superfluo soffermarsi sulla fabbrica di porcellane di Capodimonte (produceva zuccheriere, ciotole, caffettiere, boccali, tabacchiere, cucchiaini, scatole lavorate, statuine) voluta da Carlo III e famosa in tutto il mondo, era la punta di diamante di 500 industrie di ceramica e materiali edili (comprese le famose piastrelle smaltate di Vietri) che davano lavoro a 36mila operai.