Un popolo distrutto

SUD: LA NUOVA EMIGRAZIONE, GIOVANE ED INTELLETTUALE


Tra il 1997 ed il 2008 sono emigrati verso il Nord in cerca di lavoro circa 700 mila meridionali, una cifra superiore agli abitanti della Basilicata oppure a quella dei residenti a Palermo. Solo nel 2008 gli emigrati dal Sud al Nord sono stati 122 mila, a conferma di una tendenza in crescita. I dati sulla nuova emigrazione sono commentati in un libro a cura dell’eurodeputato del Pd Gianni Pittella, (cfr.Domani a Mezzogiorno, Guida Editore 2010). Il saldo tra partenze e rientri nelle regioni meridionali è negativo. A fronte di 122 mila nuovi emigrati, nel 2008 i rientri sono stati 60 mila. Le caratteristiche della nuova emigrazione sono il livello alto di scolarizzazione e la fascia di età di appartenenza. L’80% dei nuovi emigranti ha meno di 45 anni, circa il 50% di essi ha un diploma, il 25% è laureato. E tra i laureati aumenta il numero di coloro che hanno conseguito il massimo dei voti. Nel 2004 erano il 25% del totale, nel 2007 il 38%.Dati a parte, il libro di Pittella, che raccoglie saggi di più autori, non aggiunge nulla alle analisi di un “meridionalismo” subalterno ed assistenzialista, responsabile di disastri come la Cassa per il Mezzogiorno. In linea con le posizioni del Pd il libro critica la prospettiva di un federalismo fiscale, ma non è stato il federalismo fiscale, ancora non attuato, a determinare le ondate successive di emigrazione. Né quella che ha seguito l’unificazione d’Italia, né quella del secondo dopoguerra, degli anni ‘60-‘70, né l’ultima ondata di emigrazione intellettuale. Una analisi seria dovrebbe quindi centrarsi sulle responsabilità storiche del ceto politico meridionale, anzitutto quello liberale che emigrò in Piemonte prima dell’unificazione per mettersi al servizio del disegno di colonizzazione, o che complottò dall’interno del Regno delle Due Sicilie, ed il ceto politico che ne discende per rami ideologici. All’autore del libro, inoltre, bisogna fare osservare che negli ultimi 10 anni, cioè il periodo al quale si riferiscono i dati sulla nuova emigrazione, la Calabria è stata governata da Agazio Loiero (Margherita e poi Pd), la Campania da Antonio Bassolino (Ds e poi Pd), la Basilicata da Vito De Filippo (Margherita e poi Pd), la Puglia da Nichi Vendola, di (Rifondazione comunista e poi “Sinistra e libertà”), e l’Abruzzo è stato governato per 8 anni su 10 da Antonio Falconio, del Ppi, e poi da Ottaviano Del Turco, del Pd, fino al 2007. Se si escludono la Sicilia, dove si sono succedute le giunte di Salvatore Cuffaro (Udeur e poi Udc) ed il piccolo Molise guidato da Michele Iorio (ex Ulivo, poi passato a Forza Italia), la sinistra ed il centrosinistra hanno governato tutte le Regioni che continuano a produrre nuovi emigranti:. Tratto da Lettera Napoletana 27/2010.