Un popolo distrutto

Napoli: Polizia attacca giornalisti e manifestanti presenti alla contestazione a Maroni


Domani pochi giornali parleranno di quel che è accaduto, ne sono sicuro. Il perché è lampante: non viviamo più in un paese libero. Del resto persino la Freedom House classifica l’Italia al 61º posto assieme a Capo Verde, Guyana, Israele e São Tomé e Príncipe per libertà di stampa.Ma facciamo un passo indietro. Questa mattina diversi movimenti meridionalisti (tra cui Insieme per la Rinascita e Altro Sud) assieme a Francesco Emilio Borrelli (verdi) e Gino Sorbillo, si sono recati al di fuori del Castel dell’Ovo per compiere un volantinaggio pacifico contro le ultime offese razziste dell’On.Bossi; in più il gruppetto di manifestanti aveva da subito attirato l’attenzione dei passanti dal momento che distribuivano gratuitamente mozzarelle ai passanti. Il motivo della location scelta era ben preciso: stamane il Ministro Maroni incontrava una delegazione di industriali presso il suddetto castello. La manifestazione sin da subito si palesava come ad alto contenuto ironico vista l’accoglienza compiaciuta di tutti i passanti. Ma ben presto la quiete si è trasformata in tempesta. In un primo momento un cordone di poliziotti vietava l’ingresso ai “facinorosi”; di lì a poco Francesco Emilio Borrelli veniva invitato ad allontanarsi. Dopo il suo rifiuto le forze dell’ordine lo hanno accerchiato con l’intenzione di arrestarlo; addirittura un poliziotto prontamente giustificava il tentativo di arresto asserendo”tu mi hai dato un gancio nello sterno” , il che non corrispondeva alla realtà. Fortunatamente l’arrivo di alcuni fotografi che stavano intanto immortalando la scena, ha evitato l’arresto.Dopo nemmeno dieci minuti usciva dal Castello un giornalista de “Il Mattino” esterrefatto:  lo avevano identificato dopo che si era “permesso” di chiedere chiarimenti a Maroni in merito ad alcune imprecisazioni esternate dal Ministro in merito al numero di superlatitanti ancora in circolazione (ovvero 13 e non 3 come asserito da Maroni). Schifato dall’accaduto il suddetto giornalista lasciava la location per recarsi alla sede del suo giornale. Di lì a poco delle grida e un pianto attiravano l’attenzione di molti presenti; dopo cinque minuti si veniva a sapere che una giornalista di sky tg24 era stata letteralmente sollevata e scaraventata via dalle guardie del corpo del Ministro, dopo aver tentato di porgli alcune domande. In queste ore è ricoverata al Loreto Mare per accertamenti: si teme abbia avuto problemi alle costole.Alla luce di tutto ciò Francesco Ciappa ed il sottoscritto Luca Antonio Pepe, esponenti del movimento meridionalista Insieme per la Rinascita, abbandonavamo prontamente la scena per non incorrere in ulteriori guai. Ma arrivati vicino l’auto ci accorgevamo che tre esponenti della Digos ci avevano inseguito. Dopo essersi identificati chiedevano con foga i nostri documenti per identificarci; e dopo essersi presi i nostri dati con scherno asserivano ”ragazzi dopo tutto…la manifestazione era simpatica” : oltre il danno pure la beffa.Vorrei chiudere questo resoconto citando l’art.21 della Costituzione:” Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”.Di Luca Antonio PepeBy Meridionalismo.it