Un popolo distrutto

L’italia unita dalla tasca disunita


di LINO PATRUNO Va bene, contrordine: il Sud a Natale mangi pure il pandoro veneto. E lo mangi anche se al Nord non mangiano le cartellate del Sud. Una mezza guerra santa si è scatenata in Internet dopo il fondo di venerdì 10, nel quale si diceva che il Sud avrebbe potuto rispondere al Veneto che non vuole i rifiuti napoletani boicottandone, appunto, il pandoro. Se un barese scrive che è giusto perché da tempo i leghisti hanno posto il veto sui prodotti meridionali, un veneziano risponde che i meridionali sono . Brutta considerazione. Ma questo il tono. Da Bolzano mandano a dire che essi, al Nord, lavorano come formichine, non aspettano che arrivi la manna dal cielo. E chi come il Sud vuole vivere di statalismo, faccia pure: ma separiamoci, non è più cosa. Da Milano rispondono che la regione più assistita d’Italia è proprio l’Alto Adige (è così, per lo statuto speciale), che era il pezzente dell’Austria e che anche i leghisti non sopportano per il suo parassitismo e la sua ingratitudine. Accidenti. Se siamo così malvagi, che ci state a fare con noi?, protestano da Parma. Replica da Bari: qui nessuno si lamenta, c’è solo gente che si ribella all’arroganza dei polentoni (chissà se i polentoni, che chiamano terroni i sudisti, sanno che polentoni significa : perché la polenta era il frutto del rozzo mais fatto arrivare dall’America per sfamare i lombardi durante l’occupazione della suddetta Austria, che li considerava gli inetti del suo impero). Non manca il rituale battibecco fra meridionali. Meglio, fra meridionali del Nord e meridionali ancòra del Sud. I primi: noi ci troviamo bene anche fra i leghisti, e forse meglio che fra i meridionali, anzi molti votano Lega e si vergognano del Sud. I secondi: i primi detrattori del Sud sono proprio gli ex sudisti, vomitano su chi non ha disertato. Appunto di storia: chi più si adoprò a far passare per un inferno il Sud (tutto il Sud, non solo i Borbone) furono i patrioti napoletani a Torino. Gli stessi che, dopo l’Unità, si guardarono bene dal raccomandare per il Sud una politica che non fosse solo la fucilazione dei briganti. Ovvia l’accusa di razzismo all’autore dell’articolo. Con altrettanto inevitabile intimidazione tattica: mi auguro che gli evasori del Sud paghino le tasse. Ma sì, così come erano tutti ricchissimi meridionali quelli che avevano portato 100 miliardi all’estero e che col grazioso scudo fiscale si sono messi in regola pagando solo il 5 per cento. Ribaltone della verità. Anzi per la cronaca si ricorda la risposta a chi sostiene che ogni anno passano dal Nord al Sud 50 miliardi (libro ). Anzitutto non passano dal Sud al Nord, ma da chi più ha a chi meno ha (anche fra lombardi e lombardi, per capirci). Poi ogni anno passano dal Sud al Nord 70 miliardi consumati in prodotti del Nord, pandoro compreso (studio e libro del prof. Savona e soci, Unicredit e Banca d’Italia). Il piatto piange di 20 miliardi. Ciò che fa capire cosa succederebbe se il Sud comprasse davvero solo Sud, altro che pandoro. Ma non si può continuare così, sotto i 150 anni dell’Unità d’Italia. Però non si può neanche parlare di Italia unita senza il Sud così disunito. Un terzo del territorio e della popolazione. E con una secessione del Nord che c’è, anche se ancòra non c’è. La secessione di chi ha il 40 per cento di reddito in più, il 30 per cento di infrastrutture in più, il 50 per cento di disoccupati in meno. Qualcuno li vedrebbe tranquilli due fratelli così nella stessa casa? Epperò le colpe dei meridionali. Vivono di Stato, buttano la carta per terra, non fanno la raccolta differenziata. Vivono di Stato perché non ci sono le stesse condizioni del Nord per fare da soli, ma per la verità non si battono a sufficienza per ottenerlo finendo per abituarsi. Buttano la carta per terra per inconscia rivolta contro quello Stato non amico, ma in casa propria non la buttano (né lo fanno al Nord dove il civismo è figlio dei mezzi ottenuti per fare da soli e non odiare lo Stato). Non fanno la raccolta differenziata un po’ perché non gli mettono i cassonetti un po’ perché quando glieli mettono si comportano come per la carta per terra. Problema, si dice, di classi dirigenti. Anzi di politici. Sempre accettata la situazione perché per i politici lo Stato significa soldi da distribuire e voti da ottenere. Ma gli elettori, sono stati granché meglio? Bisogna conoscere la vera storia d’Italia che ha sacrificato il Sud. Ma nel frattempo è vero che il Sud ha se stesso contro se non fa valere i suoi diritti e non onora i suoi doveri. Dandosi da fare al meglio senza il fatalismo del . Ciò che è certo, se non si alza la voce e non ci si rimbocca le maniche. Con un altro mitico molto a rischio come il governo. (E però, come si sono incazzati quelli con la storia del pandoro). www.linopatruno.com