Nicola ZITARA. Chi ha avuto la fortuna di conoscerlo ne ricorda il sorriso generoso e ironico con il quale ha fatto scoprire al mondo l’abisso di miseria fisica e spirituale in cui l’“unità d’Italia” ha cacciato i popoli delle DUE SICILIE. Da centocinquantanni. Scientificamente. Nicola ZITARA oggi avrebbe potuto denunciare adeguatamente la deliberata volontà del potere mafiosavoiardo di riaffermare la dominazione illegale sull’ultima colonia esistente in Europa, al centro del Mediterraneo, riducendola, dopo averne fatto un carcere, a una discarica di immondizie. Nicola lo aveva denunciato quarant’anni fa. Con “L’Unità d’Italia: nascita di una colonia,” pubblicato da Jaca Book nel 1971, Nicola ZITARA fece riscoprire ai discendenti avviliti e miserabili dei vinti dell’aggressione mafiosavoiada del 1860 la propria storia. Fece scoprire la verità di una scientifica schiavizzazione cui erano stati sottoposti propri antenati, i popoli delle DUE SICILIE. Documentò l’infamia della rottura della legalità internazionale con l’aggressione terroristica al REGNO delle DUE SICILIE avviata da GARIBALDI per conto dell’INGHILTERRA e completata con l’invasione e le stragi mafiosavoiarde del decennio successivo.Nicola ZITARA ha evidenziato come “…Lo stato italiano ha imposto al popolo meridionale unrisparmio forzoso, in alcuni momenti fino alla fame. Il capitale così formato è stato consegnatonelle mani degli imprenditori e dei tangentisti padani, che se ne sono appropriati e sempre conl’aiuto dello stato italiano l’hanno enormemente allargato…”. E di fronte alla miseria fisica e spirituale indotta dalla gestione coloniale del potere, lucidamente Nicola ha evidenziato come “…Il Sud è senza lavoro perché non controlla il proprio risparmio. Non può usarlo per realizzare il suopassaggio a paese moderno. Questo vincolo non è interno, ma esterno alla società meridionale eviene dallo STATO ITALIANO, che è uno stato falsamente nazionale. Esso infatti ha assolto lafunzione storica di assicurare buoni profitti alle aziende e il pieno impiego dei lavoratori nelle regioni padane… “ Oggi lo stato di Ciampi, di Amato, di Prodi, di D’Alema, cioè sempre lo stato nordista della Confindustria, guida dette regioni - forti nei confronti del Sud, deboli invece nel cozzo conl’economia tedesca - a inserirsi nel sistema capitalistico europeo con il minor numero di morti sul campo.Da dieci anni il Sud sta pagando il biglietto d’ingresso del Centronord in Europa. Ci sono stati anche dei costi precedenti, come la mancata industrializzazione e l’annientamento dell’agricoltura meridionale, ma verità storica vuole che essi non siano messi in conto ai partner europei, ma al reuccio FIAT e ai duchini confindustriali (giovin signori, delle Grazie alunni) che, in cambio d’arance, sono riusciti a collocare fabbriche automobilistiche e vetture in Spagna e nei paesi nordafricani.
Per la rinascita dello Stato delle Due Sicilie e la fine del colonialismo dell’antimafia e dell’immondizia
Nicola ZITARA. Chi ha avuto la fortuna di conoscerlo ne ricorda il sorriso generoso e ironico con il quale ha fatto scoprire al mondo l’abisso di miseria fisica e spirituale in cui l’“unità d’Italia” ha cacciato i popoli delle DUE SICILIE. Da centocinquantanni. Scientificamente. Nicola ZITARA oggi avrebbe potuto denunciare adeguatamente la deliberata volontà del potere mafiosavoiardo di riaffermare la dominazione illegale sull’ultima colonia esistente in Europa, al centro del Mediterraneo, riducendola, dopo averne fatto un carcere, a una discarica di immondizie. Nicola lo aveva denunciato quarant’anni fa. Con “L’Unità d’Italia: nascita di una colonia,” pubblicato da Jaca Book nel 1971, Nicola ZITARA fece riscoprire ai discendenti avviliti e miserabili dei vinti dell’aggressione mafiosavoiada del 1860 la propria storia. Fece scoprire la verità di una scientifica schiavizzazione cui erano stati sottoposti propri antenati, i popoli delle DUE SICILIE. Documentò l’infamia della rottura della legalità internazionale con l’aggressione terroristica al REGNO delle DUE SICILIE avviata da GARIBALDI per conto dell’INGHILTERRA e completata con l’invasione e le stragi mafiosavoiarde del decennio successivo.Nicola ZITARA ha evidenziato come “…Lo stato italiano ha imposto al popolo meridionale unrisparmio forzoso, in alcuni momenti fino alla fame. Il capitale così formato è stato consegnatonelle mani degli imprenditori e dei tangentisti padani, che se ne sono appropriati e sempre conl’aiuto dello stato italiano l’hanno enormemente allargato…”. E di fronte alla miseria fisica e spirituale indotta dalla gestione coloniale del potere, lucidamente Nicola ha evidenziato come “…Il Sud è senza lavoro perché non controlla il proprio risparmio. Non può usarlo per realizzare il suopassaggio a paese moderno. Questo vincolo non è interno, ma esterno alla società meridionale eviene dallo STATO ITALIANO, che è uno stato falsamente nazionale. Esso infatti ha assolto lafunzione storica di assicurare buoni profitti alle aziende e il pieno impiego dei lavoratori nelle regioni padane… “ Oggi lo stato di Ciampi, di Amato, di Prodi, di D’Alema, cioè sempre lo stato nordista della Confindustria, guida dette regioni - forti nei confronti del Sud, deboli invece nel cozzo conl’economia tedesca - a inserirsi nel sistema capitalistico europeo con il minor numero di morti sul campo.Da dieci anni il Sud sta pagando il biglietto d’ingresso del Centronord in Europa. Ci sono stati anche dei costi precedenti, come la mancata industrializzazione e l’annientamento dell’agricoltura meridionale, ma verità storica vuole che essi non siano messi in conto ai partner europei, ma al reuccio FIAT e ai duchini confindustriali (giovin signori, delle Grazie alunni) che, in cambio d’arance, sono riusciti a collocare fabbriche automobilistiche e vetture in Spagna e nei paesi nordafricani.