Un popolo distrutto

Noi siamo la nostra storia


Noi siamo la nostra storiaNon vi è futuro senza memoria. Ogni comunità, piccola o grande che sia, ogni regione del mondo, ogni persona, ha il diritto e il dovere di ricercare le proprie radici là dove erano piantate secoli fa. ognuno di noi ha un albero secolare alle spalle, piantato nel paese da dove proviene, i rami che si sono allontanati dal tronco, hanno dato vita a fiori e frutti, all’ombra dei quali sono cresciute le generazoni che hanno scritto, col loro lavoro, la loro sofferenza, la loro creatività, con le gioie e i dolori, le carestie e le guerre le fortune e le disgrazie individuali, il percorso storico della nostra piccola o grande comunità, nata e cresciuta contadina, come altre nel territorio circostante. Siamo partiti contadini e siamo diventati ogni cosa: avvocati e medici, architetti e artisti, operai e datori di lavoro. Abbiamo scritto e letto, ma niente ci incanta come ascoltare una storia del paese raccontata da qualcuno più vecchio di noi ed ogni volta che abbiamo sentito una storia, ci è parso di conoscere meglio le persone che facevano parte del nostro passato, del nostro paese. Abbiamo solo un luogo da cui proveniamo, esso é nsostituibile, se dimentichiamo quello, recidendo per sempre le nostre radici, non abbiamo più nessun luogo di origine e non si può essere senza essere stati. Non si può provenire da nessun luogo. Noi siamo nati siciliani, calabresi, pugliesi e campani; molisani e Abbruzzesi, laziali e Toscani, ma ci hanno detto che eravamo italiani,. Italiani come gli altri che non erano nati in queste nostre regioni. Abbiamo dovuto imparare la nostra storia sui libri di storia scritti da loro, siamo venuti ad impararli nelle loro scuole, dove ci hanno educati che noi eravamo nati per emigrare al nord, per lavorare nelle loro fabbriche, costruire le loro città e curare i loro malati. Ma noi siamo emigranti, mai stati cittadini nella nostra terra, mai cittadini alla pari in quella che dicono la loro.ora abbiamo capito. Abbiamo saputo. Ora noi abbiamo la possibilità di comprendere e di costruire un’Italia diversa da quella che ci hanno imposto, oppure distruggere questa creata a loro misura su 150 anni di bugie. Io penso che loro e noi siamo italiani di una unica Nazione che ha la forza di imparare la verità e, su questa, costruire la Nuova Italia e i nuovi italiani.tratto da http://italianuova2011.altervista.org