BRIGANTI MIGRANTI

5° GIORNO DI MARCIA


Potremmo fare copia e incolla, ci svegliamo anche stamattina col solito, persistente, diluvio.
Francesca, che nonostante sia domenica si sveglia prima di noi, ci coccola con caffè, toast e crema di nocciola. Intanto Adelaide, la brigantA che si era allontanata per la notte per coprire un turno di volontariato, torna a Cosenza e la raggiungiamo verso le 10 di mattina col furgone Ruggero, in onore del patrono del Brodaglia, che domattina verrà ufficialmente battezzato con un rito speciale (il furgone, non il patrono). Direzione Metaponto. La Calabria scorre sotto le ruote di Ruggero e finalmente ci lasciamo alle spalle il cattivo tempo.
Quando arriviamo al confine tra Calabria e Basilicata
ci fermiamo a scattare la foto di rito sotto un cartello su cui qualche ignoto brigante passato prima di noi ha scritto “Calabria resiste”.
Arriviamo insieme alle compagne che ci accolgono, Angela e Chiara, poi arrivano anche Pio, Elisa ed Emanuele con la sua splendida famiglia e insieme ci dirigiamo ad un piccolo campo di container dove abitano dei sudanesi braccianti.
Prima dormivano per strada, poi le associazioni che ci accolgono, come Legambiente, hanno coinvolto la protezione civile per rimediare mediante i moduli abitativi utilizzati nel periodo del terremoto dell’Irpinia.
Non facciamo in tempo a parlare con nessuno dei sudanesi che arrivano due caporali in macchina, sudanesi anche loro, a verificare chi sono gli estranei che si sono avvicinati al campo. Scambiamo qualche battuta e i due ci rivelano che non vivono nel campo ma pagano un affitto anche abbastanza alto, probabilmente con i soldi che guadagnano sulla spalle di quelli che lavorano nei campi.Partiamo finalmente per la marcia, col sole stavolta alto nel cielo.
Siamo una decina a marciare, compresi i cani Olga e Lulù. Ci accompagna anche una bellissima bambina in bicicletta.
C’è aria di scampagnata e alcune delle auto che passano sulla strada per Matera ci salutano col clacson.
A distanza di qualche ora la salita diventa impegnativa e per un tratto marciamo sotto la pioggia che cade nonostante il sole.
Elisa dispensa lezioni di botanica, Giovanni canta le canzoni di “Elio e l.s.t.”, Adelaide sta per morire per la fatica. Giovanni M. la consola dicendo che tanto moriremo tutti. Quando finalmente, stanchi per l’attraversamento delle Murge, arriviamo a Matera,
l’accoglienza è molto calorosa e ci fa dimenticare la stanchezza. C’è anche il cameraman di una televisione locale che riprende il nostro arrivo. Con le persone che ci attendono partiamo per una “sfilata”
nel centrocittà tra canti, giocoleria e tricchebballacche
che detta il ritmo del passo dei briganti. Incrociamo il banchetto di Emergency e poi ci spostiamo al circolo “Sui Generis”
per la proiezione
e il dibattito che si rivela molto interessante con interventi stimolanti. Riceviamo anche l’invito a partecipare ad un’assemblea universitaria e ad aggiungere una tappa alla carovana per visitare Laterza.Il nome Ruggero evidentemente porta sfiga perché in serata becchiamo la prima multa, per pochi minuti di divieto di sosta. È dura la vita del brigante quando lascia le montagne per andare in città…Adeladide, con nostro sommo dispiacere, ci lascia. Ma non è morta, è solo partita per tornare al lavoro ma con la promessa di raggiungerci a Teano (Ti abbracciamo Adelaide!!!). La cena alla taverna anarchica
riserva una sorpresa musicale. Tra canti, balli e vino
si sono fatte quasi le 2
raccontandovi di questa giornata ormai conclusa e domani ci aspetta un’altra marcia in compagnia di una nuova brigantA, Simona, e della brigantA Elisa, che già oggi ha marciato con noi.Dai sassi di Matera mandiamo la buonanotte a tutti i briganti che ci leggono.p.s.: visto che il nome di Ruggero posta sfiga, qualcuno ha altre proposte? Possiamo sempre sbattezzare il furgone e rinominarlo!