BRIGANTI MIGRANTI

7° GIORNO DI MARCIA: ALTAMURA-POTENZA


Manco a dirlo… Piove!Carlo, Tiziana e Rosa ci preparano un’abbondante colazione e addirittura il pranzo da portarci in viaggio. Una sola parola: MERAVIGLIOSI!“Eravam nella radura, sulla Murgia d’Altamura…” è l’inizio della canzone dei Folkabbestia “Alla Luciana”, la lumaca innamorata che viene strappata al suo amore da un contadino che sopraggiunse chino chino e che poi se la cucinò.Ma oggi, ad Altamura, come per miracolo, la Luciana è rinata e ce la troviamo sulla porta d’ingresso.
Per evitare che la canzone che ci piace così tanto cambi, Giovanni Cienfuegos la raccoglie e, nemmeno tanto chino chino, la lancia lontano nell’erba oscura, dove potrebbe passare un contadino chino chino.La pioggia ci costringe a prendere Francesco (il nostro furgone) per cercare la stazione ferroviaria. Il navigatore (o navigatrice visto che ha una voce femminile e alla quale dovremmo trovare un nome) al solito ci prende per il culo. Chiediamo informazioni ad un postino (chino chino) che ci indica che la stazione è alle nostre spalle, all’inizio del senso unico da cui siamo venuti. E Peppe: “Ah, ok. Allora devo tornare indietro davanti”… e giù risate e sfottò.Sulla strada per Potenza quelli che Giovanni Cienfuegos chiama branchi di nebbia, insieme alla pioggia che cade più fitta, ci impediscono di godere appieno del panorama. Passiamo da Gravina, la città tristemente nota alle cronache per la vicenda dei fratellini morti in fondo al pozzo, e magicamente incrociamo via Teano. Capiamo di essere sulla strada giusta.
Poco dopo ci fermiamo per comprare dei maglioncini più pesanti per fronteggiare il freddo potentino. Nel mentre che aspettiamo Giovanni che è andato a comprare i vestiti giusti per continuare a conquistare le teen-agers che comprano il suo libro, Giovanni Cienfuegos, ricollegandosi a Giovanni l’autore di Elisewin (per chi non lo sapesse) racconta di un fico e di un chicco d’uva che devono attraversare la strada. Guardano a destra e a sinistra prima di attraversare, ma ingannati da una visuale non troppo limpida, quando decidono di attraversare l’uva passa e il fico secco.Su una montagna desolata, sotto la pioggia e con un vento gelido che taglia la pelle, incrociamo un uomo che marcia in senso contrario al nostro. Il bastone da lontano ci inganna e ce lo fa apparire come un pastore, ma in realtà è un viaggiatore. Decidiamo subito all’unanimità di tornare indietro e visto che è ora di pranzo di invitarlo al caldo del nostro furgone per mangiare con noi. È felice di vederci tornare.
È francese, proviene da Roma a piedi e non vuole salire a bordo di Francesco. Vuole solo camminare e stare all’aperto, come don Francesco Cassol, da cui ha preso il nome il nostro fido furgone. E come don Francesco non accetta né prosciutto, né formaggio, ma solo il pane. Gliene diamo tre fette e ce ne restituisce una. Solo di quello avevo bisogno. Non ha la tenda, dorme nel sacco a pelo e continuerà a marciare 30km al giorno per i prossimi due mesi, fino a destinazione: Istanbul. Un’incontro straordinario.Sosta per il pranzo con un pastore bianco maremmano che ci tiene d’occhio. Cienfuegos, per aiutarci nella digestione, narra di un suo amico reggino che sostava con la macchina in zona vietata, quando gli si avvicinò una vigilessa e gli disse: “Sono 70 euro”, “Ok, sali”.A Potenza fa davvero freddo (8 gradi) e Giovanni lo scrittore non ha un giubbotto. Ci accoglie Pino della CGIL e trascorriamo le successive due ore a cazzeggiare nel furgone, giocando alla guerra chimica, in attesa che apra la sala del complesso monumentale di Sant’Anna dove si terrà l’iniziativa brigante.Alle 17.00 circa arrivano Pino, Annamaria, Paolo, Gervasio e gli altri. Allestiamo la mostra, sistemiamo il banchetto. Fuori fa freddo. Molto freddo. Ma il clima dentro è familiare e, in anticipo sul ritardo previsto, iniziamo la manifestazione.
Giovanni Maiolo fa anche un collegamento in diretta con una televisione locale e non tratta molto bene Maroni…
Appena finito, accompagnati da Paolo, Mira e Ascanio andiamo alla sede del Quotidiano della Calabria per salutare il nostro ex direttore Paride Leporace. La visita è breve, fugace ma ci fa piacere ritrovarlo.Nel mentre arriva Pino e tutti insieme appassionatamente ci rechiamo alla volta di casa di Lucia. La villa, fantastica, è posizionata su una collina poco fuori da Potenza. La cena è abbondante e deliziosa, il clima a tavola gioviale e allegro. Continuiamo a fare incontri interessanti.Siamo stanchi. Molto stanchi. Qualcuno inizia a sonnecchiare a tavola. Ma ancora dobbiamo decidere dove e come trascorrere la notte. Per questioni di praticità e internet decidiamo di accettare l’invito di Mira: andiamo a dormire a casa sua, che sta proprio sopra radio Red... Azione. Mira era una compagna dei Giovani Comunisti, come Ascanio e come Giovanni Maiolo. Ed è stato in quella esperienza che ora sembra così lontana che si sono conosciuti e poi ritrovati nel corso degli anni in varie manifestazioni politiche.
Sistemiamo i bagagli, i sacchi a pelo e mentre Giovanni Maiolo si fa la doccia Peppe e Cienfuegos tentano di finire il diario di questa lunga e piovosa giornata.Domani, purtroppo, non andremo a Pollica, come previsto inizialmente. Il gruppo di appoggio locale sarà a Torino per un’iniziativa molto importante di Slow Food. Quindi ne approfitteremo per tornare tutti a Reggio Calabria con Francesco e prendere parte alla presentazione del saggio di Peppe, dal titolo CUBA OGGI, bilanci e prospettive di una Rivoluzione, che si terrà alle 17.30 presso l’università per Stranieri “Dante Alighieri” di Reggio Calabria.Ovviamente la mattina dopo da Salerno riprenderemo la marcia verso Teano, attraversando l’altro Sud.Ora ci aspettano il letto di Mira, e i sacchi a pelo e qualche ora di sonno prima della ri-partenza.Buonanotte a tutt*