SENSAZIONI

OTTIMISMO E PESSIMISMO


DEFINIZIONE DI OTTIMISMO E PESSIMISMO: L'ottimismo e il pessimismo sono considerati i due atteggiamenti opposti con cui possiamo porci di fronte a qualsiasi questione della vita: dalle scelte di lavoro, ai rapporti sentimentali, dalle considerazioni sulla nostra salute, agli eventi imprevisti.Entrambi gli atteggiamenti peccano di superficialità d'analisi e sono deviati nelle conclusioni.L'ottimista si aggrappa ai fragili aspetti positivi, così come il pessimista considera solo quelli negativi. Il primo si getterà a capofitto in qualsiasi impresa, prendendo spesso grandi delusioni e sconfitte, mentre il secondo si asterrà dal buttarsi in qualsiasi impresa, perdendo qualsiasi occasione favorevole.Ci sono, però, due considerazioni che vanno fatte su questi caratteri: l'ottimista è socialmente una persona gradevole, confortante, positiva, così come il pessimista è scostante, deludente, poco piacevole.E allora?Sarebbe facile concludere che tutto sommato l'ottimista vive meglio, è più intraprendente e più simpatico, quindi meglio essere ottimisti.Questo perchè ci si dimentica sempre che tra i due estremi esiste anche una via mediana.Tra atteggiamenti ottimistici e atteggiamenti pessimistici ci può essere, anzi ci dovrebbe essere, la ricerca del giusto equilibrio, della cosa più saggia, della competenza, sviluppando sempre di più le proprie capacità d'analisi e di sintesi, oltre alla profonda conoscenza dei fatti.Questa via, così poco presa in considerazione, si chiama "realismo" o "razionalità".E' la strada che ci ispira per realizzare progetti realmente percorribili con le forze in gioco, senza eccesso di illusioni e senza rinunce deprimenti.Essere realista significa tenere i piedi per terra, sapere valutare bene situazioni e persone, non lasciarsi trascinare da ventate di infondate speranze, così come non essere prevenuti e ostili verso qualsiasi giudizio o decisione. In altre parole essere realisti significa: saper fare al meglio qualsiasi valutazione.Naturalmente nessuno può essere perfetto e qualche scivolata verso l'ottimismo o il pessimismo è sempre possibile, ma tutto cambia se si tiene a mente che tra questi due estremi dobbiamo cercare sempre la via mediana, quella delle corrette valutazioni, quelle dello sforzo d'apprendimento.Già, essere realista significa anche mettere molta più energia in ogni giudizio. E questo è faticoso. Per questo molta gente opta per le più riposanti posizioni ottimistiche/pessimistiche; non costano alcuna fatica!Ma l'atteggiamento realista non toglie spazio alle passioni, al lasciarsi andare, al piacere del rischio o della sorpresa, al brivido del successo? Io non direi. Anche tenendo i piedi ben saldi a terra, ci possiamo sempre concedere imprese ed esperienze di cui abbiamo ben valutato pregi e difetti, rischi e possibilità e quindi di cui siamo consapevoli dei rischi effettivi o del prezzo che dovremo pagare. E' solo la sorpresa  ell'errore di valutazione, o la rinuncia preventiva, che provocano sorpresa e frustrazione. Se sappiamo valutare bene una situazione e ne conosciamo a priori la possibilità di successo, non ci saranno tristi sorprese se dovesse fallire, perchè ne eravamo consapevoli e dunque eravamo anche preparati ad accettare anche la sconfitta o il duro prezzo.Bisogna dunque diffidare degli ottimisti, perchè ci possono condurre fino giù nel baratro e dobbiamo evitare i pessimisti, perchè con loro staremo sempre fermi a casa.L'ottimista è il funambolo pronto ad attraversare la corda d'equilibrio a 10 metri dal suolo, sfidando il destino e contando sulle sue capacità. Il pessimista è quello che non ci prova neppure, precludendosi l'avventura. Il realista, invece, è quello che si diverte a sfidare il destino, ma solo dopo essersi assicurato che sotto la corda ci sia una bella rete di protezione!DETTO CIO'...QUANDO SONO SCIVOLATA DALLA GIUSTA POSIZIONE DI REALISTA A QUELLA DI PESSIMISTA?NON LO SO...MA SPERO DI RITORNARE IL PRIMA POSSIBILE IN QUELLA SITUAZIONE DI EQUILIBRIO TRA LE DUE PARTI (OTTIMISMO E PESSIMISMO) CHE TANTO FA BENE....