osservatorio su P.A.

giochiamo con i libri


GIOCHIAMO CON I LIBRIHo vistoin  TV una pubblicità progresso finalizzata ad incentivare la lettura fra i giovani, ma ho visto i ragazzi passarsi i libri non di mano in mano, ma tirarseli come un pallone.Io non soquale ispirazione ha illuminato il creativo che ha inventato questo spottelevisivo e gli altri che lo hanno approvato.Ma, certamentenon ci vuole una gran fantasia per veder volare dei libri per aria scagliatiper gioco, basta entrare in una qualsiasi classe scolastica, se l’insegnate volge il capo o si assenta per pochi istanti. Quindi niente di nuovo sull’argomento.Lo spot alle intelligenze giovanili sembra dire, continuate così!Ma, forse,la finalità di questa pubblicità non era esattamente questa.Riavvicinare i giovani alla lettura, come per tutti i processi di riflessione, anche questo,richiede essenzialmente uno spazio di silenzio, una pacificazione dello spirito. Come si raggiunge?  Innanzitutto  attraverso l’interesse e la curiosità.Facciamo un esempio, la letteratura mondiale, le scienze divulgative, i libri di storia romanzati, le letture relative ai viaggi ecc. godono di enormi spazi culturali a cui tutti dovremmo avere la fortuna di poter attingere, ma quello che a molti manca é il saper riconoscere che proprio questo attingere dalle varie forme di trasmissione del sapere, attraverso la lettura, è una fortuna.Se un adolescente scoprisse che il torbido che lo agita negli anni della crescita ha attraversato le generazioni e che di questo si parla in molti libri, oppure se la presunzione di essere la generazione più avanti di tutte le altre fosse scalfita da qualche dubbio costruttivo, lo scoprirlo, potrebbe portarlo a voler approfondire l’argomento.Noi abbiamo uno strumento che potrebbe esserci alleato in questo tentativo di far volgere l’attenzione dei giovani verso i libri e paradossalmente è proprio l’uso di tutti i mass-media, perché l’immagine e l’immediatezza della parola raggiungono prima i nostri ricettori e questo è indispensabile a creare quell’istante di attenzione che ci serve per trasmettere un messaggio che va a buon fine. Certo se abbiamo relegato Dante, Mozart, a scrivere sulla carta igienica per promuovere la vendita di massa, intendo vendita di carta igienica, si può dare l’dea,forse, che la cultura e la musica classica siano articoli prima da usare e poi da mandare in latrina.D’altronde la cineteca dei tre  canali della TV nazionale e ormai anche quella dei privati ha una ricchezza di contenuti che giacciono abbandonati, mentre non si contano le trasmissioni televisive di contenuto sgradevole e diseducativo, violento e turpe, con cui si inquinano le coscienze non ancora formate al bene, all’impegno ad oltranza malgrado il lassismo che ci circonda.Trasmettete una pubblicità progresso con la lettura o la recita di passi brevi e significativi dei brani letterari, scientifici,storici ecc. abbinate musica e poesia,aprite squarci culturali,flash sulla vita dell’uomo del passato, servirà a spiegare che mediocrità e ricchezza di spirito sono sempre andate a braccetto nel tempo e nello spazio,l’importante è la libertà di scelta.Ma, a volte,la scelta non è libera. E questa in Italia non è certo un’epoca illuminata dalla cultura e dal suo rispetto.I libri lanciati per aria non trasmettono un’idea positiva del valore della riflessione, dell’introspezione e della complicità del libro passato di mano in mano.Non si legge correndo e saltellando, non si comprende con l’accelerazione della sudorazione e del battito cardiaco, né del rumore e la confusione finalizzata a tenerci allegri e distratti da noi stessi. La metabolizzazione del processo intellettuale non è una gioia euforica, da consumare all’istante, come si può credere guardando lo spot, ma deve nutrire il pensiero, che si forma misurandoci con le nostre capacità di gesto, concetto e azione, nei loro tempi di maturazione.Si guardi bene a come si spendono i soldi pubblici, perché potrebbero risultare utili solo ad ingrossare le tasche di chi produce simili spot.ANGELABARRESI