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Tasse universitarie e accademiche

Post n°29 pubblicato il 03 Novembre 2017 da osservpubblammin

L’istruzione tradizionale pubblica non garantisce l’ascensore sociale. Le classi socialisono declassate e crollano le une sulle altre, resiste solo il capitale.Le risorseumane che dovrebbero garantire quel numero indispensabile di individui utili alla conservazione della specie pensante, senza interessi e con il minimo impatto(in quanto parliamo di esseri umani fallibili) non vengono quasi più riprodotti dal nostro sistema sociale.

L’individuo ha perso il privilegio di vedersi riconoscere quei pregi di cui Dio o la natura lo ha dotato per il bene di tutti, a meno che non studi nelle università dei figli di papà(ex parlamentari, capitani di industria, fondazioni ecc..), cioè nell’area del privilegio per censo.

Si può obiettare che sedere alla destra del padre o del padrino è un’usanza vecchia quanto il mondo e le voci di coloro che gridano nel deserto non sono assordanti.

Tuttavia pur essendo ciò vero, parallelamente uno Stato - che ha fondato la sua prima ragion d’essere sul lavoro – con tutti isuoi cittadini dovrebbe far sentire la sua voce, perché per reggersi un’economia basata sul lavoro ha bisogno di individui dediti ad esso, alla sua programmazione, alla sua organizzazione, alla sua diffusione capillare, senza alcun pregiudizio di casta, con senso di riconoscenza verso una società, che magari lo privilegia, ma nella speranza di un miglioramento collettivo, nel quale il lavoratore ritrovi la sua identità di uomo o donna e la sua speranza di futuro.

Da più parti si lamenta l’alto numero di giovani che interrompono gli studi in Italia, l’abbandono scolastico è sempre stata una piaga sociale a cui non si è mai realmente voluto mettere fine, altro che cittadinanza, frange di società sono state abbandonate al semianalfabetismo e oggi, che basta premere qualche tasto, troppi di questi  semianalfabeti sociali e culturali sisentono dei geni.

Purtroppo non una voce si leva mai a spiegare il perché ad un abbandono, per esempio degli studi universitari,o accademici poi non succeda una ripresa degli stessi. Gli studi si possono interrompere per vari fattori, si lascia l’Università per motivi familiari,o immaturità personale, per malattie che temporaneamente impediscono il normale corso della vita, poi successivamente l’ex studente non riprende gli studi, magari raggiungendo lì obiettivo della laurea agognata con qualche anno di ritardo rispetto alle tappe normali.

Nessun parlamentare ha mai detto che l’intoppo sta nello sbarramento che -le leggi ola prassi di questo Stato o i consigli accademici o i governi accademici- ha posto per censo a questi studenti universitari ritardatari.

E’ un sistema vergognoso, anticostituzionale e antisociale, che impone allo studente squattrinato o alla famiglia di questi che per riprendere gli sudi un giovane o meno giovane per ripartire dal punto in cui si era interrotto il suo percorso universitario o accademico debba pagare le tasse universitarie arretrate di tutti gli anni di allontanamento dal sistema scolastico –pensate che questo vale anche per il corso di studi teologici.

In termini pratici, se lo studente paga decine di migliaia di euro (un tot per ogni anno di abbandono) riprende gli studi salvando gli esami fin lì sostenuti, diversamente dovrà ricominciaredi nuovo da una nuova iscrizione al primo anno, firmando una formale rinuncia agli studi e cioè agli esami già sostenuti.

Non si obietti che questo sistema sia organizzato a salvaguardia della continuità didattica, che questo garantisca la preparazione dello studente, perché se così fosse allora pagare cifre esorbitanti, per famiglie già tartassate non garantirebbe l’ammissione agli studi di un studente modello, ma solo di quello economicamente più benestante.

Questa non è equità sociale, questo non è rimuovere le cause che impediscono lo sviluppo delle pari opportunità –di costituzionale memoria-, ma è controllo sociale smaccato del sistema discriminante della società elitaria.

E le organizzazioni che promuovono petizioni e referendum potranno farsi carico di questa piaga che ripaga con il disprezzo la buona volontà di miglioramento.

Chi è giovane non è povero, ma chi è ignorante e povero è schiavizzabile con metodi moderni.

La formazione non è una scatola vuota.

Angela Barresi

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