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c'era una volta socialblog. ovvero: dell'utopìa.


dice il De Mauro:"u|to|pì|as.f.1 TS filos., polit., modello politico, sociale o religioso che non trova effettivo riscontro nella realtà ma che viene proposto come ideale2 CO estens., ideale irrealizzabile, progetto che non può avere un’attuazione pratica"tempo fa (per merito di una persona intelligente ma ingenua), nasceva Socialblog. un blog comunitario che si proponeva come modello di spazio aperto alla comunicazione, senza alcun filtro. il blog di tutti, si pensava (e lo dicevo anch'io).la password era pubblica. dunque, chiunque avrebbe potuto usufruire dei poteri dell'amministratore: pubblicare post, cancellare post, modificare template, immagini e quant'altro.il modello si basava, meritevolmente, sul binomio libertà/responsabilità. nella speranza che gli usufruttuari di quella libertà avrebbero anche saputo esercitare la doverosa responsabilità.non fu così.alcuni imbecilli ne approfittarono, e Socialblog morì.ne nacque un dibattito sul che fare: se riaprirlo, e come.mi permisi di dire che si trattava di un'utopìa. che se si fosse semplicemente replicato quel modello, si sarebbe, prima o poi, andati incontro ai medesimi problemi.ma, si sa, gli utopisti non sono solo generosi e ottimisti: sono anche ciechi. di quelle proposte non si fece nulla. si riaprì Socialblog2 con le stesse, identiche, modalità.e oggi, ovviamente, siamo qui a celebrare il funerale di Socialblog2.qualche imbecille ha approfittato dello spazio e della libertà concessi e qualche altro ha preso su e ha cancellato il blog.niente di tragico, per carità: come ripeto spesso, un blog non è la vita e la vita non è un blog. ma una cosa vorrei dirla: siete dei bambini. anzi: dei lattanti.voi che avete anteposto la vostra utopìa alla ragione siete dei lattanti.voi che avete approfittato di Socialblog come se fosse uno spazio VOSTRO siete dei lattanti.voi che avete cancellato Socialblog siete dei lattanti.di destra, di sinistra, di sopra o di sotto siete solo dei lattanti. studiate, imparate, fate tesoro dell'esperienza ma, soprattutto, crescete:  un blog passa, il vostro infantilismo no. auguri.:)