Bacheca.

l'alternativa del Diavolo.


così, da Forsyth in poi (almeno per me), si indica una situazione in cui qualunque scelta sarà una cattiva scelta:"Non è possibile. - disse, quando ebbe terminato - Non ho alcuna possibilità di scelta. O piuttosto , qualsiasi scelta faccia, degli uomini moriranno." è, appunto, la situazione in cui si trova il processo democratico in determinati contesti.in Palestina, ad esempio, con la vittoria di Hamas alle elezioni parlamentari. come, anni fa, in Algeria con la vittoria del FIS.si fanno elezioni democratiche e queste vengono vinte da chi, della democrazìa, nella migliore delle ipotesi, vorrebbe far strame. da chi la considera solo un modo per impadronirsi del potere per poi utilizzarlo a suo uso e consumo.ed ecco che, ovviamente, chi non crede fino in fondo che il processo di democratizzazione sia la soluzione, chi pensa cioè che la democrazìa sia un processo magico e quasi taumaturgico per il quale c'è democrazìa solo quando vincono quelli che ci stanno simpatici, alza la voce. digrigna i denti e fa la faccia feroce.da queste parti si pensa, invece, che il processo democratico non sia un'alga di Vanna Marchi, o la pozione di Asterix, o un trucco di Giucas Casella, che basta evocarla e voilà!, il gioco è fatto.si pensa, appunto, ad un processo, un cammino, un sentiero a volte stretto ed accidentato, un divenire storico non privo di ostacoli, curve a gomito e scarpate.ma che sia davvero la soluzione.e che quindi vada sempre e comunque perseguita, con pazienza, ragionevolezza e sangue freddo (come spiega bene JimMomo).ecco perchè trovo assolutamente condivisibile la prima reazione di Marco Pannella alla vittoria di Hamas:- riconoscimento immediato del nuovo Governo Palestinese.- apertura immediata delle trattative per l'entrata di Israele nell' Unione Europea.fortunatamente, non è solo, Pannella.ne scrivono anche, sul Riformista di ieri, Biagio de Giovanni e Oscar Giannino."Credo che sia giusto riconoscere, al primo segnale, il governo che nascerà in Palestina dopo la vittoria di Hamas. (...) Non c'è altro percorso, in Medio Oriente, dove l'avvio di esperimenti democratici non ha presupposti costituzionali, né valori universali condivisi, ma tutto si concentra nella novità del voto, su cui, peraltro, si stanno costruendo il nuovo Afghanistan e il nuovo Iraq. Questa è la vera sfida in corso, e la Palestina non solo non può fare eccezione, ma è destinata a diventare il nucleo rovente di tutto l'insieme."- de Giovanni"Per l'Occidente, la via migliore non è certo quella di mostrare il viso dell'arme attraverso un profluvio di dichiarazioni a labbra serrate, rivolte ad Hamas e a Teheran. (...) Aprire immediatamente le porte della NATO ad Israele...(...) Semplicemente estendendo il confine della sicurezza occidentale in tutto e per tutto a quello di Israele, che soddisfa pienamente i requisiti di adesione all'Alleanza Atlantica per essere una democrazìa, a libero mercato e pienamente in grado di contribuire efficacemente alla difesa comune anche dei suoi nuovi alleati..."- Gianninoparole sagge, equilibrate, razionali.saprà, l' UE, riflettere su questo e utilizzare i mezzi a sua disposizione, diplomatici ed economici,  per accompagnare questo processo?saranno capaci, gli USA, di un colpo d'ala che li porti ad abbandonare la concezione di democrazìa di cui si diceva prima: un po' limitata e un po', francamente, miope?o vincerà, ancora una volta, il terrorismo?che ha come scopo, come tutti sanno, quello di farci paura e di costringerci in difesa?:)