Creato da: giancla56 il 27/11/2004
Una bacheca, appunto. Un posto dove attaccare foglietti, post-it, annotazioni. Dove appendere pensieri, foto, emozioni, immagini, riflessioni, sfoghi, sentimenti,sorrisi, incazzature e pianti. Ma non una bacheca privata, solo mia. Anche di quelli che, se vorranno, potranno usarla.

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« ci mancava pure Panebianco...l'alternativa del Diavolo. »

mai più.

Post n°824 pubblicato il 27 Gennaio 2006 da giancla56
 


 
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Commenti al Post:
AleTheaPurificante
AleTheaPurificante il 27/01/06 alle 13:01 via WEB
Gian sono con te. E sono anche orgogliosa di te! Non dimentichiamoci MAI di ciò che è stato. Ti abbraccio, A.
(Rispondi)
 
 
giancla56
giancla56 il 27/01/06 alle 13:03 via WEB
risposto di là, sul forum. :)
(Rispondi)
 
solo.emma
solo.emma il 27/01/06 alle 14:23 via WEB
scusami giancla56,ma perchè bisogna ricordare oggi e solo oggi....uno di quegli uomini che il lagher l'ha provato un giorno di commemorazione di alcuni anni fà mi disse: hai mai letto Calamandrei? Io non sapevo nemmeno chi fosse ma me lo sono andata a recuperare....e da allora il ricordo ha un significato diverso, quello del lavoro quotidiano per il ricordo, non solo il 27 gennaio. Prova a chiedere in giro chi conosce Calamandrei e ti rendi conto quanto sbagliata è la nostra forma di ricordo( non è una polemica rivolta a te). UN GIORNO DI RICORDO E DI MEMORIA. UN GIORNO IN DIFESA DELLA COSTITUZIONE. Piero Calamandrei (1889-1956) Discorso agli studenti milanesi (1955) La Costituzione non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da sé. La Costituzione è un pezzo di carta, la lascio cadere e non si muove: perché si muova bisogna ogni giorno rimetterci dentro il combustibile; bisogna metterci dentro l’impegno, lo spirito, la volontà di mantenere queste promesse, la propria responsabilità. Per questo una delle offese che si fanno alla Costituzione è l’indifferenza alla politica. È un po’ una malattia dei giovani l’indifferentismo. «La politica è una brutta cosa. Che me n’importa della politica?». Quando sento fare questo discorso, mi viene sempre in mente quella vecchia storiellina che qualcheduno di voi conoscerà: di quei due emigranti, due contadini che traversano l’oceano su un piroscafo traballante. Uno di questi contadini dormiva nella stiva e l’altro stava sul ponte e si accorgeva che c’era una gran burrasca con delle onde altissime, che il piroscafo oscillava. E allora questo contadino impaurito domanda ad un marinaio: «Ma siamo in pericolo?» E questo dice: «Se continua questo mare tra mezz’ora il bastimento affonda». Allora lui corre nella stiva a svegiare il compagno. Dice: «Beppe, Beppe, Beppe, se continua questo mare il bastimento affonda». Quello dice: «Che me ne importa? Unn’ è mica mio!». Questo è l’ indifferentismo alla politica. È così bello, è così comodo! è vero? è così comodo! La libertà c’è, si vive in regime di libertà. C’è altre cose da fare che interessarsi alla politica! Eh, lo so anche io, ci sono... Il mondo è così bello vero? Ci sono tante belle cose da vedere, da godere, oltre che occuparsi della politica! E la politica non è una piacevole cosa. Però la libertà è come l’aria. Ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare, quando si sente quel senso di asfissia che gli uomini della mia generazione hanno sentito per vent’anni e che io auguro a voi giovani di non sentire mai. E vi auguro di non trovarvi mai a sentire questo senso di angoscia, in quanto vi auguro di riuscire a creare voi le condizioni perchè questo senso di angoscia non lo dobbiate provare mai, ricordandovi ogni giorno che sulla libertà bisogna vigilare, vigilare dando il proprio contributo alla vita politica...Quindi voi giovani alla Costituzione dovete dare il vostro spirito, la vostra gioventù, farla vivere, sentirla come vostra; metterci dentro il vostro senso civico, la coscienza civica; rendersi conto (questa è una delle gioie della vita), rendersi conto che nessuno di noi nel mondo non è solo, non è solo che siamo in più, che siamo parte, parte di un tutto, un tutto nei limiti dell’Italia e del mondo. Ora io ho poco altro da dirvi. In questa Costituzione c’è dentro tutta la nostra storia, tutto il nostro passato, tutti i nostri dolori, le nostre sciagure, le nostre gioie. Sono tutti sfociati qui in questi articoli; e, a sapere intendere, dietro questi articoli ci si sentono delle voci lontane... E quando io leggo nell’art. 2: «l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica, sociale»; o quando leggo nell’art. 11: «L’Italia ripudia le guerre come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli», la patria italiana in mezzo alle altre patrie... ma questo è Mazzini! questa è la voce di Mazzini! O quando io leggo nell’art. 8:«Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge», ma questo è Cavour! O quando io leggo nell’art. 5: «La Repubbllica una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali», ma questo è Cattaneo! O quando nell’art. 52 io leggo a proposito delle forze armate: «l’ordinamento delle forze armate si informa allo spirito democratico della Repubblica», esercito di popoli, ma questo è Garibaldi! E quando leggo nell’art. 27: «Non è ammessa la pena di morte», ma questo è Beccaria! Grandi voci lontane, grandi nomi lontani... Ma ci sono anche umili nomi, voci recenti! Quanto sangue, quanto dolore per arrivare a questa costituzione! Dietro ogni articolo di questa Costituzione, o giovani, voi dovete vedere giovani come voi caduti combattendo, fucilati, impiccati, torturati, morti di fame nei campi di concentramento, morti in Russia, morti in Africa, morti per le strade di Milano, per le strade di Firenze, cha hanno dato la vita perché libertà e la giustizia potessero essere scritte su questa cartra. Quindi, quando vi ho detto che questa è una carta morta, no, non è una carta morta, è un testamento, è un testamenteo di centomila morti. Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove fuorno impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì o giovani, col pensiero, perché li è nata la nostra Costituzione. P. Calamandrei, Discorso agli studenti milanesi
(Rispondi)
 
 
giancla56
giancla56 il 27/01/06 alle 16:02 via WEB
cara (solo)emma, grazie. e spero capirai perchè metto il (solo) tra parentesi. ti ringrazio di aver citato Calamandrei. e non per me, ma a beneficio di chi passa e non sa (come te fino a qualche anno fa) nemmeno chi fosse, Calamandrei. di chi non l'ha mai sentito nominare. di chi non sa nemmeno che sia esistito. di chi vive l'attimo fuggente della cronaca e non conosce la storia, o non se ne interessa. e di chi, anche, non sa (o è tenuto all'oscuro) di chi fossero Mazzini, Garibaldi, Beccaria. e, aggiungerei, Ernesto Rossi o Altiero Spinelli. gente oscura (od oscurata) che ancora oggi, dopo anni o decenni, avrebbe ancora qualcosa di attuale da dire. saluti. :)
(Rispondi)
 
violette51
violette51 il 27/01/06 alle 17:59 via WEB
nn credi ke accada in maniera diversa??Il mai piu'.......Continuiamo ad augurarcelo,,ciao
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giancla56
giancla56 il 28/01/06 alle 08:50 via WEB
credo che accadano molte, troppe cose che non dovrebbero accadere. non la Shoah. la Shoah è un'altra cosa. ciao, e grazie della visita. :)
(Rispondi)
 
 
 
lilith_0404
lilith_0404 il 28/01/06 alle 23:20 via WEB
la Shoah é un'altra cosa? non so...la pulizia etnica, anche se condotta su scala meno gigantesca, ha continuato ad essere praticata, ora in un posto, ora in un altro di questo nostro mondo... e a me sembra che se non é zuppa é pan bagnato.
(Rispondi)
 
 
 
 
giancla56
giancla56 il 29/01/06 alle 09:28 via WEB
ciao, lil. curioso come la semplice pubblicazione di una foto e di due secche, asciutte, parole (senza retorica, mi pare, senza pietismi o ideologismi) in un giorno che dovrebbe indurre alla riflessione e non alla polemica, provochino commenti, critiche, sottolineature, mal di pancia. non parlo per te, ovviamente, ma in generale. ché lo stesso post ho pubblicato non solo qui. e ovunque è successa la stessa cosa. mah...sarà forse un segno dei tempi. colgo quindi l'occasione per spiegare, copiando/incollando da un altro mio blog: "la Shoah è una cosa, ovvero il più grande genocidio della Storia. tutto il resto (i gulag, la Cina, la Cambogia, il Darfur, la Cecenia, la Bosnia, ecc...) sono ALTRO. per singolare coincidenza, lo spiega (meglio di me, naturalmente, e allora profitto delle sue parole) G. da Empoli, sul Riformista di stamane: "Nessuno può seriamente mettere in dubbio che tali orrori siano avvenuti. Nessuno ne nega la portata o cerca di sminuire la sofferenza di chi li ha subiti. Sottolineare le differenze non significa fare una graduatoria di chi ha sofferto di più (e quindi di chi è più cattivo, i nazi-fascisti, i comunisti, i khmer rossi o i cetnici). Significa dare a ogni esperienza il suo giusto peso e il suo giusto nome, evitando così di trasformare tutto in un'indistinta galleria di episodi di ingiustizia e sofferenza che, per il fatto stesso di non saperli più distinguere, paragonare e valutare, perdono prima o poi di significato. Se tutto è uguale ad Auschwitz, Auschwitz perde di significato." buona domenica. :)
(Rispondi) (Vedi gli altri 2 commenti )
 
 
 
 
72rosalux72
72rosalux72 il 29/01/06 alle 13:02 via WEB
ottimo commento. buona domenica.
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lilith_0404
lilith_0404 il 29/01/06 alle 13:31 via WEB
una foto, e due secche, asciutte parole: mai più. E sembra con questo di aver chiuso un capitolo, isolato un virus e averlo messo in condizione di non più nuocere. E invece il virus, latente, continua a circolare, é continuamente tra noi, si diffonde a mezzo di portatori sani e colpisce là dove le difese dell'organismo sono meno agguerrite. Era questo il senso del mio commento. MAI PIù é una speranza, purtroppo non una certezza. Auschwitz per enormità non può essere paragonato a nient'altro. Ma per 'genere' é una storia vecchia, che si é ripetuta innumerevoli volte nel corso della storia e continua a ripetersi. Meglio esserne consapevoli, senza mal di pancia e senza polemiche, ma personalmente, preferisco non farmi illusioni.Perché "Mai più" oltre che una speranza sia un impegno.
(Rispondi)
 
toorresa
toorresa il 25/03/09 alle 03:41 via WEB
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(Rispondi)
 
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