Ballyhara

A volte capitano i capitani e...


Ho cambiato giri, posti e persone.Avevo bisogno di nuovo ossigeno, di nuovi stimoli. Prima di accamparmi da qualche parte ho girato tanto e ho incontrato molta gente. Una notte, dalle parti della spiaggia, quasi verso l'alba, mi sono imbattuta in due strani personaggi intenti a parlare di filosofia. Mi hanno invitata ad unirmi a loro e scambiare quattro chiacchiere. Giusto pochi minuti, prima di tornare a casa e addormentarmi. Personaggi curiosi ma allo stesso tempo simpatici e molto gentili. Con uno di loro, in particolare, ho avuto la sensazione di conoscerlo da sempre. E' un marinaio: pelle abbronzata, occhi dolci, profumo di rum e tabacco. Dopo un po' li ho salutati per lasciare che continuassero i loro discorsi in pace. Ci siamo salutati. Il marinaio mi ha abbracciato e mi ha sussurato "per qualsiasi cosa tu abbia bisogno chiamami pure" e mi ha infilato in tasca un bigliettino con il suo numero.Presa in contropiede non sapevo cosa fare, ho ragionato velocemente e, cosa che non mi capita di fare con gli sconosciuti, ho preso una penna nella borsa, gli ho appuntato il mio numero sulla mano e sono sparita nel primo chiarore del mattino.Per una settimana quel bigliettino, attaccato sullo specchio, mi ha guardato tutti i giorni come a dire "chiamalo, che ti costa?". Non l'ho fatto. Perchè non è mia abitudine farlo e perchè non muovo mai per prima le pedine quando sento che la partita è difficile. Esattamente 7 giorni dopo quella notte, il mio telefono si è illuminato. Bustina dei messaggi. Era lui. "Scusa se non ti ho chiamato prima, ma sono stato fuori. Stasera c'è una festa in riva al mare, vuoi venire?".Ho fatto la preziosa rispondendo."Io non ti ho cercato perchè ho perso il tuo numero. Stasera non posso. Sono invitata da amici."Nemmeno il tempo di sparire la retroilluminazione, ed ecco che la bustina stava lampeggiando di nuovo:"Ok, perfetto. Allora passo a prenderti quando finisci dai tuoi amici."Mi ha spiazzato completamente. Che potevo rispondergli? Veloce, miss Rossella, elabora un pensiero!!!!"No. Sono con la mia macchina. Dimmi dove e ti raggiungo io."L'ho fatto davvero. L'ho raggiunto in un locale sulla spiaggia, ormai quasi deserto vista l'ora. Era all'entrata ad aspettarmi, con due  flutes di champagne, per brindare al nostro incontro. Nottata strana a parlare con uno sconosciuto che conoscevo da sempre, su una sdraio in riva al mare. Nottata di luna piena, ad illuminare un mare nero come la pece. Nottata di scherzi, di risate e frecciatine. Nottata di bicchieri tintinnanti e di parole sussurrate. Nottata di rum e tabacco e cioccolato fondente. Nottata di capitani gentiluomini e uptowngirls selvagge.Da quella notte ci siamo visti tutti i giorni, tranne uno. C'è sempre più sintonia, voglia di vedersi, di stare insieme, di ridere, di punzacchiarsi. C'è sempre più voglia di rum, di tabacco e cioccolato fondente.So che il capitano è un marinaio, e prima o poi la marea lo porterà via. Ma fino ad allora non voglio pensarci.