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Habemus vitam in aeterno. Deo Gratias.


Uno dei più importanti istinti dell’uomo è quello di conservazione, istinto che ha permesso alla nostra specie di sopravvivere e moltiplicarsi. Nessun uomo desidera morire, anche quello più religioso e convinto della vita eterna. Da oggi siamo tutti più felici e beati, nessuno più morirà. Il decreto legge sul testamento biologico ha deciso con parere unanime che in Italia è vietato morire. Potete essere ridotti ad uno scheletro, ricoperti di piaghe, ustionati su tutto il corpo, corrosi da malattia, paralizzati ed incoscienti, incapaci di trattenere feci ed urine, troverete sempre una mano pietosa che, in nome della inviolabilità della vita, vi tratterrà su questo mondo a forza, anche contro la vostra volontà. Non importa che voi non ne possiate più, che speriate in una fine rapida e dignitosa, che vediate la morte come una liberazione, ci sarà sempre una mano caritatevole che vi aiuterà a vivere un poco di più in nome della carità cristiana. Ma come è possibile assistere, senza fare niente, un fratello in Cristo che soffre? No, non è possibile, dobbiamo attivarci con zelo encomiabile, gli infiliamo tubi, cateteri sondini, lo attacchiamo a ventilatori artificiali, lo nutriamo, lo idratiamo per la maggior gloria di Dio. E se il ventilatore non basterà useremo lo Spirito Santo. Chissà se Dio è proprio d’accordo. Ed il povero infelice, amato, accudito, nutrito, idratato,  assisterà passivo ed incosciente a questa gara di amore e generosità, senza capirne il perché, tanto a lui non importa più niente. Amen.