Racconti Erotici

Il cliente


La  FantasiaCara Barbara, Ti racconto  del  giorno che sono stato nel ristorante dove lavori, ti vorrei come nel racconto.  Per quello che riguarda le mie abitudine sessuali in questo esatto momento mi sto proprio facendo una sega. Ho letto il tuo blog, ti immagino con quella minigonna a pochi millimetri dalle mutandine... passeggi per i tavoli con gli occhi bassi ma il tuo sguardo incrocia continuamente quello dei clienti. Tutti pensano a quello che ti vorrebbero fare. Il signore anziano ti vede già inginocchiata sotto il tavolo a fargli un  pompino, con le labbra che scivolano lungo la sua mazza floscia. I due colleghi in cravatta, funzionari di banca, si sono scambiati qualche parolina mentre scivoli leggera tra i tavoli... vorrebbero chiuderti nell'ufficio del direttore, l'unico con la porta. E  poi sbatterti uno dietro e l'altro davanti, utilizzando i tuoi due classici buchetti, finche uno te lo mette in bocca,  te, un po' sorpresa dal sapore della tua fica,ma felice dell'iniziativa, gli chiedi: ma che fai? E mentre tutti questi maschietti si bruciano il cervello cercando di pensare a come potrebbe essere bello stringere le tue tette, io mi alzo e vado in bagno. Nemmeno ti guardo, ti passo accanto e mentre tu ti giri, con la punta del gomito, ti sfioro un capezzolo duro e sporgente e te, non curante, spingi ancora di più la tetta sul mio braccio. ma è solo un momento, una frazione di secondo, nessuno se ne accorge... Entro in bagno, mi tiro fuori il pisello che non riesce neanche pisciare. Sto con la mano appoggiata davanti a me e con l'altra mi tengo la patta dei pantaloni ben scostata, per evitare sgocciolii antipatici. La porta è solo accostata, sento che cigola piano, si sta aprendo, io non curante penso, sarà quel vecchiaccio, che vorrà provare a farsi una sega. Comunque non mi muovo, dovevo andare a pisciare da svariate ore e sto riempiendo il water con un fiume giallo... mi piace pisciare dopo averla trattenuta per ore, somiglia un poco a quando vengo... Penso che il vecchio abbia capito che il suo pisello non si alzerà neanche alla vista della bella Barbara. quindi  scappello un paio di volte l'arnese, penso a quella porcellina della cameriera e mi viene subito duro, e adesso dove lo metto, nelle mutande ora mi da fastidio! Mentre penso a qualcosa tipo la fame nel mondo, per farmelo ammosciare, sento una mano che si poggia sul mio sedere a di colpo compare la sua compagna che mi prende l'uccello ed inizia a fare esattamente quello che stavo facendo io. Vedo le unghie curate e non troppo lunghe di una mano decisamente femminile, esperta e delicata al tempo stesso che massaggia con calma il mio cazzo che si sta ulteriormente gonfiando, ora la cappella è diventata più scura e le vene spuntano fuori... l'altra mano è venuta a far compagnia all'altra e mi tiene premurosamente le palle in una tenera coppetta. Intanto ha appoggiato il suo corpo alla mia schiena, ho la certezza che sia lei dalle enormi tette che premono contro di me, posso sentire i capezzoli attraverso la camicia. Mi giro, era lei bellissima, si china e lo prende in bocca succhiandolo con dolcezza soave, allungo una mano sotto la sua mini, sorprendente, non aveva i slip ed era bagnata fradicia. Come inizio a toccarla si muoveva e ansimava dal piacere. Mi trascinò nel bagno e chiuse la porta, mi fece sedere sul water, si alzò la mini e si sedette su di me penetrando il mio cazzo dentro la sua fica. La mia mente aveva fantasticato cosi tanto, che, ancora seduto al mio tavolo, mi sono venuto dentro i pantaloni.