Cinema e Amenità

MUTANT X la serie


Difficile pensare che possa esistere un mondo migliore se producono serie tv come Mutant X. L'aggettivo che mi sento di usare, avendone vista or ora la prima puntata, è "sgradevole". Per esempio la sgradevole sensazione di qualcosa di già visto; la serie è ispirata (o meglio dire, copiata di sana pianta)  dagli X-men, con i quali condividono una delle case di produzione della serie, la Marvel Studios, e parla di un progetto Genoma X che ha compiuto mutazioni genetiche alla cazzo di cane su popolazione ignara (di cui possiedono solo un database)  e che, dotata di superpoteri fin dalla nascita o giù di lì, scorrazza libera per il mondo senza alcun controllo. A parte l'esiguità della trama, che semplifica e di molto quella originale creata per i mutanti dei Comics, e ne scimmiotta solamente i tratti più salienti, la cosa che fa accapponare la pelle è la realizzazione della stessa. I dialoghi e la sceneggiatura della storia sono improbabili e spesso ridicoli, e il susseguirsi degli eventi, nel senso della concatenazione degli incontri, è fuori da ogni senso logico.  I personaggi sono assurdi, gli attori sembrano presi da un casting di Fabrizio Corona e non fanno altro che sparare "pose" ad ogni inquadratura (di recitare, neppure se ne parla!) e, cigliegina sulla torta, la regia è pietosa. Ogni inquadratura compie almeno un mezzo giro intorno al personaggio, spesso in senso opposto di secondo in secondo, dando un vago senso di nausea, senza contare che di una telecamera dritta non se ne parla nemmeno, senzo che questo imprima dinamicità ma solo "maniera", però sghemba. Unico elemento salvabile forse è la musica di sottofondo, una sorta di ricerca di un groove che però pecca di poca ricercatezza e, anche qui, di una certa banalità di fondo. Una serie non si giudica mai dalla prima puntata, è vero, quindi sarà d'obbligo proseguire il martirio della visione per qualche altro episodio, ma dubito che cambierò idea. Da evitare come la peste.                                                                   T. P.s. Ho volutamente omesso l'inelegante scimmiottatura dell'aereo invisibile degli X-men e il covo, con tanto di "rimetti-a posto-la-candela", sito all'interno di una biblioteca pubblica con scaffalatura girevole.