Cinema e Amenità

BASTA CHE FUNZIONI di Woody Allen


"Basta che funzioni" è in pratica un susseguirsi di aforismi alla Woody Allen. Lo scienziato ebreo Boris Yellnikoff è un genio che ha lasciato la sua cattedra, la sua università e la sua brillante moglie per sopravvivevere in una bettola dando lezioni di scacchi "a bambini col cervello addormentato"(cit.), insultando tutto e tutti quelli che gli capitano a tiro dall'alta superiorità del suo smisurato ego. Nonostante questo, possiede un ristretto gruppo di amici, tra cui artisti e letterati, che non giudica "vermetti" ma che invece ritiene suoi pari, che frequenta. Nella sua vita piomba una ingenua e sempliciotta ragazza di campagna, Melodie, che stravolgerà per un po' la sua vita, fatta di paure, attacchi di ansia, disprezzo, abitudini e genio. Il film è divertente ed irriverente, e passa con disinvoltura dal bigottismo religioso al libertinismo più sfrenato, ed il senso di tutto questo è racchiuso nelle parole che danno il titolo al film: "Basta che funzioni". La felicità è transitoria, e non esistono delle regole logiche per far funzionare un rapporto di coppi
a. Per quanto sbilanciata, stramba, fantasiosa possa essere una coppia, non ci sono paletti nè regole... l'importante è che funzioni.La pellicola scorre così, tra una battuta ed un sarcasmo, con una regia semplice, essenziale, pulita; la recitazione è un pochino stucchevole e un po' sopra le righe, come in una pièce teatrale di cui il film sembra averne assorbito la struttura, ma è senz'altro voluta.Passatempo.                                                         T.