Cinema e Amenità

MISFITS di Howard Overman


Il Misfits in questione non ha a che fare con la serie del 1985, il cui titolo originale sarebbe "Misfits of Science", serie di supereroi dove tra gli altri faceva capolino (alla scrittura) un giovane Tim Kring, poi autore di Heroes., e la giovane attrice Courtney Cox (Friends) Ma sempre di superpoteri stiamo parlando, in Inghilterra, nella prolifica terra di telefilm che spesso esulano dagli stereotipi americani, dei giovani ragazzi vengono affidati ai lavori socialmente utili, con tanto di tuta arancione e spugne per pulire i muri dai graffiti, quando vengono sorpresi, insieme al loro supervisore, da una tempesta incredibile, dove tra tuoni e fulmini grandinano blocchi di ghiaccio grandi come scooters. I ragazzi, dopo il fenomeno, appaiono cambiati.La prima stagione è formata di 6 episodi, dove per lo più i ragazzi si sforzano di uscire dalla loro situazione attuale, per cui non si capisce bene la direzione che la serie intende prendere, salvo un vago sospetto di una deriva alla Doctor Who ("Run Rose! Run!!!!"). L'autore è Howard Overman, già visto all'opera in Italia sull'ottima serie "Hustle" (una delle tante massacrate dagli orari sincopati di La7), che sviluppa questi antieroi sulle differenze, sul disagio giovanile londinese, sulla droga, sull'alcol, sul sesso (che col perbenismo italiano al massimo ci troviamo con "i Cesaroni") e, non ultimo, sui dialetti. Questa serie (fruibile con i sottotitoli in italiano) è assolutamente da vedere in lingua originale, per la ricca varietà di accenti e slang. Abbiamo il ragazzino sveglio della periferia, la benestante, il corridore emerso grazie allo sport, il ragazzo per bene un po' troppo nerd, e la fantastica "truzza". Quest'ultima è incarnata da una ragazza decisamente in carne, senza che questo le precluda atteggiamenti sexy, una parte che non è quella della sfigata (è infatti uno dei personaggi più positivi e accattivanti della serie) e di essere oggetto del desiderio e protagonista di love story più o meno dichiarate. Anche la benestante, per un povero (televisivamente parlando) italiano come me, è interessante poichè è interpretata da Antonia Thomas, bella ragazza di colore tutta "decappottabile e feste".L'umorismo di questa serie, a cavallo del personaggio di Nathan, è travolgente ma mai sopra le righe, ed i personaggi sembrano vivere di vita propria quanto sono credibili. Il colpo di scena dell'ultima puntata, poi, è un capolavoro.Come tutte le serie inglesi, anche questo "Misfits" può contare su un'ottima colonna sonora, registi all'altezza (anche se non superlativi) ed effetti speciali da strapazzo ma mai fastidiosi.Non vedo l'ora di vedere la prossima stagione.                                                         T.