Creato da toughenough il 22/08/2007

Cinema e Amenità

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DOCTOR HORRIBLE'S SING ALONG BLOG

Post n°175 pubblicato il 28 Giugno 2010 da toughenough
 

Questo capolavoro assoluto, in giro ormai da diverso tempo in rete, è figlio della famiglia Whedon, da Joss (Dollhouse, Firefly) a Zack (Fringe) e Jed (musicista). Insieme hanno orchestrato un musical basato sulla figura del superVillain “Doctor Horrible”, uno strampalato scienziato pazzo, con nobili ideali di rivoluzione, che vuole dare una svolta a questo mondo marcio. A contrastarlo, la sua nemesi, Capitan Martellone, un supereroe forte, bello e fortunato. Nell'eterna lotta tra i due si inserisce Penny, una dolce ragazza introversa e fiduciosa nel futuro e nell'umanità, che cambierà per sempre l'equilibrio tra le due forze in campo. La serie, che ha raccolto tutti i premi possibili nel 2008, anno di realizzazione, è però una commedia tragica, dove tra uno o più spunti divertenti si annida l'annosa lotta tra bene e male, il confine sottile che li divide, i sentimenti di amore, odio, rancore e rivalsa sociale. La narrazione si divide in tre atti, dove spesso il nostro si confida, come suggerisce il titolo dell'opera, con il suo video blog. Nell'era della privacy relativa, purtroppo anche la polizia e lo stesso Capitan Martellone seguono le gesta virtuali del perfido Dottore, con i risultati che si possono immaginare! Le riprese, girate in economia con il recupero di set di altre produzioni, e in pratica non pagando gli attori se non molto tempo dopo, una volta rientrati nei costi, sono di ottima fattura, e questo prodotto (come anche e meglio ci mostra “The Guild”) è forse uno spicchio di futuro. La completa libertà di produzione, i bassi costi di realizzazione (data la diffusione via web, in streaming, quindi non necessaria di alta qualità) ci hanno regalato un prodotto anomalo, fresco, originale, che difficilmente avremmo mai potuto vedere sul piccolo o sul grande schermo. Whedon sfrutta tutta la sua influenza e la sua fama per reclutare ottimi attori, dotati tra l'altro di una buona voce, su tutti Neil Patrick Harris che interpreta Horrible, probabilmente una voce baritonale, Nathan Fillion (già protagonista di Firefly e Serenity) nei panni del “basso” Capitan Martellone e Felicia Day (Dollhouse, the Guild) che è un delicato mezzo soprano. L'idea di scrivere questa tragicommedia viene proprio dall'esperimento riuscitissimo di “The Guild”, con la sopranominata che oltre ad interpretare la protagonista, è anche la creatrice della web-sit-com di cui parleremo a breve. Il risultato è questa piccola miniserie, che diverte e che commuove, e che esplora il breve confine tra il bene e il male. Capitan Martellone è il bene, ma è arrogante e presuntuoso, non avendo mai dovuto faticare nulla per ottenere quello che desidera. Ha un fisico mozzafiato senza aver mai neppure messo piede in palestra, non prova dolore, è forte, resistente, adorato dalle donne e dal potere costituito. Combatte il male, forse più per una questiojne di popolarità. Poi c'è il Dottor Horrible, sensibile all'ingiustizia dello status quo, al marcire della società, all'egoismo. E' uno sconfitto, viene pestato, colpito, umiliato; si rialza sempre, combatte, reagisce, incapace di stare con le mani in mano. Ma quanto di tutto questo è “rivoluzione” e quanto invece desiderio di affermazione, di essere anche lui sotto le luci della ribalta? Tutto questo e molto di più su Doctor Horrible's Sing Along Blog, nei 5 link nell'articolo.

                                                                    T.

P.s Si ringrazia la Eghe per la consulenza musicale :)====€

 

Curiosità: Una delle Groupie di Captain Hammer (quella asiatica) è Maurissa Tancharoen, co-autrice e moglie di Jed Whedon.

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Il primo bicchiere, come sempre, è il migliore.

Hank
 

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HAGAKURE

Si può imparare qualcosa da un temporale.
Quando un acquazzone ci sorprende, cerchiamo di non bagnarci affrettando il passo, ma anche tentando di ripararci sotto i cornicioni ci inzuppiamo ugualmente.
Se invece, fin dal principio, accettiamo di bagnarci eviteremo ogni incertezza e non per questo ci bagneremo di più. Tale consapevolezza si applica a tutte le cose.

Yamamoto Tsunetomo(1 - 79)
 
 

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LA MORTE E IL BUSHIDO

Ho scoperto che la via del samurai è la morte.
Quando sopraggiunge una crisi, davanti al dilemma fra vita e morte,è necessario scegliere subito la seconda. Non è difficile: basta armarsi di coraggio e agire. Alcuni dicono che morire senza aver portato a termine la propria missione equivale a una morire invano. Questa è la logica dei mercanti gonfi di orgoglio che tiranneggiano Osaka ed è solo un calcolo fallace, un'imitazione grottesca dell'etica del samurai.
E' quasi impossibile compiere una scelta ponderata in una situazione in cui le possibilità di vita e di morte si equivalgono. Noi tutti amiamo la vita ed è naturale che troviamo sempre delle buone ragioni per continuare a vivere. Colui che sceglie di farlo pur avendo fallito nel suo scopo, incorre nel disprezzo ed al tempo stesso è un vigliacco e un perdente.
Chi muore senza aver portato a termine la propria missione muore da fanatico, in modo vano, ma non disonorevole. Questa è infatti la Via del samurai.
L'essenza del Bushido è prepararsi alla morte, mattina e sera, in ogni momento della giornata.
Quando un samurai è sempre pronto a morire, padroneggia la Via.
 
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