Da una parte il Ciarrapico che da fascista si dice fedele alla democrazia, dall'altra Veltroni che mi mette anche verbalmente in soffitta la lotta di classe in nome dell'alleanza tra produttori e lavoratori.Se fossi fascista mi altererei non poco con Ciarrapico che riduce il fascismo a semplice gestione del potere in una classica democrazia borghese e liberale. Ma, credo, sia in linea con i tanti nipotini del duce che del fascismo hanno ereditato i cimeli e il braccio alzato... da riflesso pavloviano. E nulla più. E il fascismo altro non fu in pratica che gestione del potere.Ma, grazie mamma e papà, fascista non sono e, proprio per questo, mi permetto di inorridire quando un orfano del PCI come Veltroni mi tira fouri dal cilindro parole d'ordine che risuonano del corporativismo fascista: la collaborazione di classe, l'unità di intenti tra produttori uniti nel generico "mondo del lavoro".Mente, sapendo di mentire (lo spero!), nel fantasticare su convergenze di interessi tra imprenditori e lavoratori che hanno sempre meno diritti, sempre meno sindicato, sempre meno certezze; quindi sempre più soggetti a politiche ricattatorie.Il prossimo parlamento, sarà così la Camera delle Corporazioni. E come quella fascista, una una maschera per proteggere l'interesse del Capitale.
FASCISTISMI (NEOLOGISMO)
Da una parte il Ciarrapico che da fascista si dice fedele alla democrazia, dall'altra Veltroni che mi mette anche verbalmente in soffitta la lotta di classe in nome dell'alleanza tra produttori e lavoratori.Se fossi fascista mi altererei non poco con Ciarrapico che riduce il fascismo a semplice gestione del potere in una classica democrazia borghese e liberale. Ma, credo, sia in linea con i tanti nipotini del duce che del fascismo hanno ereditato i cimeli e il braccio alzato... da riflesso pavloviano. E nulla più. E il fascismo altro non fu in pratica che gestione del potere.Ma, grazie mamma e papà, fascista non sono e, proprio per questo, mi permetto di inorridire quando un orfano del PCI come Veltroni mi tira fouri dal cilindro parole d'ordine che risuonano del corporativismo fascista: la collaborazione di classe, l'unità di intenti tra produttori uniti nel generico "mondo del lavoro".Mente, sapendo di mentire (lo spero!), nel fantasticare su convergenze di interessi tra imprenditori e lavoratori che hanno sempre meno diritti, sempre meno sindicato, sempre meno certezze; quindi sempre più soggetti a politiche ricattatorie.Il prossimo parlamento, sarà così la Camera delle Corporazioni. E come quella fascista, una una maschera per proteggere l'interesse del Capitale.