La barricata

VENEZUELA: CINA E RUSSIA


Fine settembre di intenso attivismo per Hugo Chavez Frias che, nel giro di pochi giorni, ha incontrato Hu Jintao, presidente della Repubblica Popolare Cinese, e Dmitri Medvedev, presidente della Federazione Russa.Incontri finalizzati alla ricerca di importanti sponde internazionali a salvaguardia degli interessi nazionali e al sostegno dello sviluppo economico e sociale del Venezuela bolivariano.Gli accordi e le intese raggiunte, cui la stampa internazionale ha riservato forte attenzione, dimostrano ulteriormente come il modello unipolare made in Usa delle relazioni internazionali stia ormai scricchiolando e lasci interessanti spazi di manovra ai Paesi “resistenti”, “disubbidienti” o non allineati ai diktat a stelle e strisce.Chavez ha dichiarato che gli accordi sottoscritti servono a “contrastare la pressione statunitense sul Venezuela e sull’America Latina”.CON LA CINABen dodici gli accordi firmati per quello che viene definito un “partnernariato strategico”. Gli aspetti principali riguardano l’aumento della fornitura alla Cina di petrolio venezuelano (da 400 mila a 1 milione di barili/giorno) e nuovi massicci investimenti nel Fondo Strategico Cina-Venezuela per sostenere progetti di sviluppo, peraltro già in essere, in settori come l’energia, l’agricoltura e la costruzione di acquedotti.CON LA RUSSIAIl Venezuela si presenta a Mosca dopo aver pubblicamente appoggiato (come Cuba e la Cina) la politica russa nei confronti dell’aggressione georgiana all’Ossezia del sud e aver ospitato sul suo territorio due bombardieri strategici russi TU-160. A fine anno, inoltre, si svolgeranno nella Russia del sud esercitazioni militari congiunte russo-venezuelane.Siglati accordi di cooperazione energetica, scientifica e tecnologica e finanziaria con la concessione di un prestito al Venezuela. Prevista la creazione di un Consorzio Petrolifero tra Gazprom e Pdvsa. Gazprom ottiene una partecipazione del 15% nel giacimento nel Delta Caribe Oriental.INSOMMAOltre alla finalità di evitare l’isolamento politico attraverso l’intensificazione dei rapporti con attori di primo piano dello scacchiere geopolitico, il Venezuela continua nel suo cammino di marcamento economico dalla precedente dipendenza Usa (diversificazione degli sbocchi). Compito dei comunisti e degli antimperialisti è quello di sostenere, oltre che gli sviluppi della rivoluzione socialista bolivariana, l’intelligente politica internazionale di Chavez che, nel concreto, si mostra più coerente dei tanto parolai e solonici salottieri di gran parte della sinistra chic nostrana, autonominatasi custodi del comunismo puro.