BATBLACKONGAvsTUTTI

BIMBI INNOCENTI E MITI CHE CROLLANO


Ogni bimbo, si sa, ha il suo mito; chi è affascinato dai pompieri, chi dalla gru dell'impresa edile, chi dal camion della nettezza, dal trattore, dal guardiano dello zoo, dal palombaro, ecc. ecc.Io lo ero dalle leve del tram.A Madrid, dove abitavo, esistevano i taxi, la metropolitana, 2 linee di bus e il tram. Il tram era il servizio più scomodo fra tutti, ma quando andavo fuori con mia mamma la obbligavo a prendere quello. E facevo il diavolo a quattro finchè non la convincevo ad andare in tram piuttosto che in autobus o inmetro; dei capricci bestiali. Tutto questo perchè dovevo vedere le leve del tram.Mi piantavo lì, dietro al macchinista, zitto, con due fanali al posto degli occhi e osservavo ogni sua mossa. Guardavo le rotaie davanti a noi; finchè eran dritte stavo tranquillo, quando appariva una curva entravo in fibrillazione e mi domandavo se anche questa volta il macchinista sarebbe stato così abile da curvare mantenendo il tram in perfetto equilibrio su quelle rotaie così strette. E pensavo che le leve servissero anche a quello, a far le curve. Per me quei macchinisti erano dei miti inarrivabili.Un giorno mia mamma si stufò di sta faccenda del tram (erano pieni zeppi, non c'era mai un posto a sedere a pagarlo un milione, un puzzo della madonna e in più il percorso era lentissimo dato che all'epoca non esistevano le corsie preferenziali e il tram rimaneva regolarmente impantanato nel traffico cittadino) e mi svelò il segreto delle leve:esse servivano solo per andare avanti, fermarsi e aprire le porte; e, udite udite, il tram avrebbe compiuto la curva anche senza il macchinista: eran le rotaie che lo facevano andare in qua o in là. In un baleno il mio mitico macchinista era stato relegato alla pari di un volgarissimo ascensorista.Non ho più preso un tram in vita mia.