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PURPARLE'


La parabola discendente dell'uomo nei confronti della propria compagna sembra avere un denominatore comune: la compagna, appunto.La fase ascendente della parabola è lunga e stentata mentre la fase discendente è precipitosa e precipitante.All'inizio l'uomo è visto qual cavaliere che, sprezzante del pericolo (il pericolo sarebbe lei, ma questo il cavaliere lo capisce sempre in ritardo), mette in mostra le sue qualità e par non avere difetto alcuno; sono preziose le sue doti poetiche, egli è cordiale, attento, premuroso, perfino grande amatore; qualunque cosa egli faccia vien vista come straordinaria e come tale, lodata. Poi di colpo, non si sa che cambi, ogni movimento dell'ex cavaliere diventa goffo ed irritante, un pachiderma tra le porcellane ed egli è soggetto ad ogni sorta di sberleffi, commenti, commentini e commentacci.Il povero cristo non si capacita: egli è nientepopò di più, nientepopò di meno che lo stesso di qualche tempo innanzi. Guai però ad accennare che quella diversa è lei: il rischio è la lapidazione immantinente.Poi bisogna fare sempre ste precisazioni (segue tra poco precisazione) perchè sennò altro che lapidazione. Precisazione:Amore mio, il mio è un discorso in generale, un purparlè, si fa tanto per far du chiacchiere tra amici qui sul blogghe, l'è per scherzare. Ci si vede tra un pochino... devo prendere qualcosa all'alimentari? Hai qualche desiderio speciale?