Una gabbia di eroi

la solitudine di Facebook


Un giorno ascoltavo divertito (ma non troppo…) un dialogo tra teenagers… parlavano dell’amicizia virtuale di Facebook e facevano quasi a gara su chi avesse più amicizie. Cifre sui 1000, per capirci…Io su facebook c’ero, tanto per intenderci, e ho raggiunto anche i 300 amici. Poi una sera decisi di eliminare quelli che non conoscevo. Drasticamente mi son trovato sui 100. Poi eliminai quelli con cui non ho alcun rapporto né di amicizia  né lavorativo. Semplici conoscenti o compaesani. Arrivato a 30. Di questi una scrematura su chi almeno una volta l’ho chiamato oppure ho diviso qualche situazione importante… e sono uscito dal sito. Giuro che è stato il periodo in cui mi sono sentito meno solo del solito. Due chiacchiere, una telefonata, un sms quando proprio non si può altro…. E stavo bene! Cioè, mi sentivo appagato da qualcosa di concreto. Dio, non che qui su Libero sia diverso, ma il fatto che non chiedo l’amicizia alla tettona di turno o la non la accetto dalla solita presunta pretendente col classico messaggio tradotto dall’inglese maccheronico, vuol dire che sono più padrone della situazione. In più scrivo post qui che non voglio né pretendo siano per forza cliccati, commentati o osannati con un “Mi piace” falso come le labbra della Marini. Esprimo me stesso, in libertà, senza  l’affanno di un consenso o l’obbligo di avere un numero che giustifichi la bontà di ciò che dico…E riguardo le povere fanciulle di inizio discorso mi fa venire in mente perché una volta esistevano compagnie immense, canzoni suonate sotto un monumento e collette per pacchetti di sigarette equamente divise assieme alle caramelle antialitodafumo… Perché una volta ci si trovava tutti alla stessa ora, con qualsiasi tempo e senza una lira in tasca,  senza telefonino per accordarsi (mancava anche il fisso in alcune case)…Probabilmente perché non c’era quell’enorme merda chiamata Facebook, l’applicazione più razzista, sconclusionata, impicciona e senza rispetto che il mondo abbia mai conosciuto.Ragazzine mie… prendetevi la bici, uno stereo e portate chi conoscete… vi assicuro che quello è il divertimento sano e bello. E non ve lo dice un matusa che non capisce niente, perché l’uso del pc, delle chat e dei social network può e deve essere un gioco, un passatempo o anche un diversivo. Ma la vita è ben altro. E l’amicizia pure.Mi piace.