Una gabbia di eroi

Il fratello del Figliol Prodigo


Tutti conoscono la parabola del Figliol Prodigo. Classica “favola” a lieto fine con spunti di riflessione importanti e momento chiave di ogni buon cristiano durante la quaresima e nell’atto penitenziale in generale. Vorrei però vederlo con altri occhi per una volta. Un amico frate una volta mi chiese chi potevo essere io all’interno di quella storia: lì per lì mi veniva da dire “il vitello grasso” vista la stazza…poi optai per il buon papà che perdona le mancanze dei figli…A distanza di anni, dopo le vicissitudini che mi hanno portato ad essere single, con morale e immagine distrutti e con mille incognite, con triplo cambio forzato di abitazione e ad essere oggetto di quotidiani gossip, io, sempre devoto a Dio, suo umile servo e difensore della mia fede in ogni dove, io mi son dovuto un po’ ricredere sul ruolo che la mia persona avrebbe dovuto interpretare all’interno della suddetta parabola… e mi vedo così non tanto come il buon papà che tutto sopporta, e nemmeno come lo sciagurato figliolo che dilapida tutto, ravvedendosi e correndo in ginocchio da papà chiedendo scusa, bensì mi sento come quel buon fratello onesto, sempre obbediente e gran lavoratore, che interroga il padre sul perché di tanto clamore per il ritorno del fedifrago consanguineo…testualmente chiede: “Perché a lui il vitello grasso e a me neanche un capretto per far festa con gli amici?”  La dura realtà… la risposta del padre è significativa, giusta e ponderata… ma non mi soddisfa… Dio, dov’è il mio capretto? Possibile che dopo tanti anni mi ritrovo davvero abbandonato da te e da tutti solo per una scelta di vita personale? È solo apparenza? O mia cecità? O sei sparito davvero? Certo, una risposta così su due piedi non me la daresti neanche se tu scendessi da lassù… però non capisco tante cose Dio…La fede non è solo credere. La fede è una prova quotidiana. Io ci provo, credetemi, tutti i santi giorni… ma tutto mi è oscuro e tutto mi arriva in modo confuso…Qui gli anticlericali e i detrattori di Cristo si fregano le mani e ben riecheggia il loro “Te l’avevo detto io…”, ma in realtà questo mio duro sfogo nasconde qualcosa  in più di un semplice atto di fede. Forse il più grande attestato di stima nei confronti di Dio, ricordandogli che forse ci vuole ben altro per piegarmi…E quindi aspetto il mio capretto… con umana invidia per chi banchetta col vitello grasso: che gli venga il colesterolo a mille…